Nell’incantevole cornice del Maschio Angioino a Napoli si è tenuta la seconda serata dedicata alla presentazione del saggio “Yes We Trump! Chi riuscirà a fermarlo” del giornalista e scrittore Luca Marfè. Grazie ad un’esperienza diretta vissuta correndo in lungo e largo gli Stati Uniti d’America, l’autore spiega in maniera impeccabile i motivi che hanno portato al consenso popolare di cui si nutre il presidente Donald Trump e di come questa popolarità cavalchi ancora oggi l’onda del successo.
Già nel 2016 Marfè, inviato negli Stati Uniti per seguire la campagna elettorale, prima dei suoi colleghi seppe leggere la vittoria di Trump sulla sua competitor Ilary Clinton, perché allontanandosi dal cuore dell’America, la grande New York, verso le cittadine sperdute degli States, trovò un forte consenso radicatosi trai cittadini verso il repubblicano Trump. Un consenso che ad oggi sembra essere ancora forte.
Ma chi è il Trump di Luca Marfè? Un leader che agli occhi del mondo appare poco sofisticato, per niente saggio, poco dotto ma come evidenzia Marfè è assolutamente geniale. Il suo modo d’essere e di pensare è vicino a quello dell’americano medio che si riconosce in lui senza grandi sforzi, ed è stata questa formula a portarlo alla presidenza. Quella di Trump spesso è descritta come una società maschilista, razzista che è degenerata in dissenso popolare forte, soprattutto da parte delle comunità nere, episodi che sono susseguiti all’omicidio recente di George Floyd da parte di due agenti di polizia. Eppure Trump ha glissato ogni tentativo di accusa che lo tacciasse come sobillatore di discriminazioni razziali con interventi pubblici in cui ha dato prova della sua eccellente teatralità.
Trump fondò nel 2016 la sua campagna elettorale su uno slogan “Make American Great Again” (facciamo ritornare grande l’America). Allora gli stessi repubblicani sembrarono reticenti visto che il messaggio appariva poco inclusivo e non strizzava di certo l’occhio alle diversità, all’educazione e al progresso. Eppure Trump ha vinto carpendo il malessere degli americani e diventando il presidente che ha saputo dare risposte concrete e non solo fallaci promesse. Il taglio delle tasse e l’aumento occupazionale che ha portato il Pil del paese al +4% sono state un grande successo, sovvertendo la visione catastrofica che Obama aveva manifestato su una manovra così azzardata.
Insomma un vero portento, che riuscirà a riconfermare la sua candidatura alle presidenziali del prossimo novembre, nonostante lo scenario apocalittico legato alla pandemia e alle gravi conseguenze riportate sull’economia e sulla società americana a causa delle scelte fatte dal presidente. E’ stato contestato a Trump, di aver ritardato il lockdown in America un po’ per scetticismo un po’ per salvaguardare il comparto lavorativo ed economico e questa leggerezza ha provocato più di centomila decessi da coronavirus. Nonostante questa decisione infelice, Trump resta popolare e sarà rieletto almeno secondo l’analisi di Marfè.
Non poteva mancare un confronto con Mario Volpe, autore del saggio “China prosit” perché la Cina attualmente si presenta come una delle grandi potenze mondiali spesso in antagonismo con l’America, se solo si fa riferimento alla guerra dei dazi. Era quasi d’obbligo un dialogo trai due autori sulla visione dei due mondi, sul racconto delle due realtà continentali e del punto in cui si scontrano.
Come Marfè anche Volpe parte da un’esperienza trentennale fatta sul campo grazie alla sua attività imprenditoriale, che l’ha portato a stretto contatto con questo popolo e la sua realtà economica fortemente condizionata da regime governativo indicato da Xi Jinping.
Volpe ci racconta di una nuova Cina, che travolge come una valanga il quadro economico mondiale cambiandone le geografie. Alle origini della sua ricchezza c’è proprio la genialità del popolo cinese e i tatticismi della politica dittatoriale. Volpe nel suo scritto invita i suoi lettori alla riflessione su quanto sia pericoloso coinvolgere il paese del Dragone nella nostra economia e su quali potrebbero essere le conseguenze per l’intera economia mondiale.
Dall’economia al sociale i due autori hanno interagito sui temi più disparati, presentando al pubblico presente un’immagine completa e complessa della realtà economica e politica delle due grandi superpotenze che nelle figure di Trump e di Xi Jinping sembrano essere le protagoniste indiscusse dell’economia mondiale.
Cinzia Porcaro