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Banchi monoposto in ritardo. Si tagliano a metà quelli più grandi

banchi monoposto tagliati Sellia MArina Catanzaro

Banchi monoposto in ritardo? Nessun problema perché l’amministrazione comunale di Sellia Marina in provincia di Catanzaro fa tagliare in due i banchi più grandi.

Alla parte mancante laterale è stata applicata una spalletta di legno, lavoro svolto di concerto tra amministrazione comunale e istituzioni scolastiche.

Il sindaco Francesco Mauro ha parlato della “mancanza di fornitura dei banchi monoposto da parte del Ministero dell’Istruzione”, dell’assenza dell’assegnazione dell’organico necessario “richiesto per predisporre il doppio turno della didattica”, nonché della mancanza di “fornitura dei moduli prefabbricati delle aule”, che di fatto stava mettendo a rischio la frequenza in presenza di diverse decine degli alunni residenti nel comune in provincia di Catanzaro.

L’Amministrazione Comunale, in sinergia con l’Istituto Comprensivo “si è resa parte diligente per far realizzare sia oltre 400 banchi monoposto, sia opere di ‘edilizia leggera’ per aumentare gli spazi disponibili per alcune aule”, ha spiegato ancora il sindaco Mauro, come riportato da La Calabria news 24.

Complimenti quindi a tutti quei presidi ed amministratori che hanno evitato di farsi ‘sedurre’ dall’arrivo imminente (o meglio tardivo) dei nuovi banchi a rotelle.

Un esempio, come tanti altri, è stata appunto questa scuola di Sellia Marina, che abbiamo appena descritto.

L’azione intelligente delle istituzioni ha consentito agli studenti di riprendere le attività, e soprattutto la vita sociale all’interno delle strutture scolastiche.

Altre scuole, che avevano già i monoposto, hanno invece semplicemente mantenuto quelli già in loro possesso.


C’è da dire però che i banchi promossi della Azzolina non sarebbero serviti al distanziamento (come ci hanno fatto credere), ma a ben altro.

Si invita, a tal proposito, a leggere cosa dice Franco Lorenzoni sulla rivista Internazionale nel suo articolo: “La scelta dei banchi rivela un’idea di scuola e di società”.

Va inoltre sentita la ‘posizione’ di Enzo Pennetta, molto interessante ed illuminante: il docente spiega infatti, in uno dei suoi video, che il banco a rotelle, come si diceva sopra, non serve affatto al distanziamento.

Il banco in questione è stato realizzato qualche anno fa per la didattica 2.0 senza libri (dunque solo con pc e/o tablet).



Digitalizzare completamente la scuola, può essere di fondamentale importanza per il saper vivere e convivere con le tecnologie del futuro, oramai prossimo.

Ma bisogna tenere conto della cosa più importante: l’unicità e la formazione vera dei ragazzi, che non è indottrinamento e imposizione del pensiero unico, ma raccolta del pensiero dei discenti, delle loro domande, dei loro dubbi e delle loro risposte.

Educare significa anche ‘tirare fuori’ quello che gli individui hanno dentro, mettendo in risalto la loro essenza unica e irripetibile.

Andrea Ippolito

 

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