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Pubblicato il brano “Una Ragione per Odiarti”. Intervista al cantautore Vincenzo Adduci

Fuori in digital download e sulle piattaforme streaming “Una Ragione per Odiarti”, il secondo singolo del giovane cantautore Vincenzo Adduci, pronto ad anticipare l’uscita del suo primo album di inediti. “Una Ragione per Odiarti”, composto dallo stesso Adduci e prodotto da Lele Battista, Yuri Beretta e Paolo Iafelice e firmato Adesiva Discografica/The Orchard, è un brano in cui il cantautore ha affrontato l’incapacità di opporsi ai propri sentimenti, dibattendosi tra l’innamoramento e il cinismo che turba il suo stato d’animo.

Di seguito, lo stesso Adduci ha rilasciato un’intervista a il Gazzettino vesuviano raccontando gli albori della sua carriera e le scelte che hanno influenzato il suo stile musicale.


Hai mosso i tuoi primi passi nel mondo della musica studiando chitarra classica. Com’è nata questa passione?

“Non avevo familiari appassionati di musica, quindi nessuno mi ha “iniziato” in tal senso. Ricordo la vetrina di un negozio di musica al centro commerciale, vi erano esposte delle chitarre e ne fui fatalmente attratto senza alcun motivo apparente. Decisi di investire i risparmi del mio salvadanaio e nel giro di qualche mese tornai a comprare una chitarra. A differenza di tutti gli altri giochi questo non smise mai di piacermi! L’evidenza dei fatti mosse mia madre da un iniziale e comprensibile scetticismo ad un supporto totale. Mi sono messo sotto e ho cominciato a studiare con il massimo entusiasmo. Nel corso degli anni ho incontrato il rock, gli amici, le prime band e le persone incredibili che fanno ancora in larga misura parte della mia vita. Sono grato alla musica per questo e per molte altre cose”.

Durante la tua formazione, quali sono stati sia gli artisti, i maestri che hanno influenzato il tuo stile?

“Devo moltissimo al mio primo maestro di chitarra, Antonio Buongiovanni. Ci ripenso spesso a distanza di anni: non è stato un maestro severo però mi ha insegnato ad essere disciplinato. Lo ha fatto dimostrandomi che nessuno ti regala niente, ma che se lavori bene i risultati arrivano. Per quanto riguarda gli artisti faccio fatica a scegliere dei nomi, tutto ciò che ascolto viene in qualche modo metabolizzato dal mio cervello e trasformato in nuovi colori della mia tavolozza”.


Vincenzo, in quanto cantautore, chi o cosa ti offre l’ispirazione per scrivere i tuoi brani?

“Sono ispirato da ciò che vivo e sperimento sulla mia pelle, ma le mie canzoni non sono quasi mai autobiografiche. Dalle cose che mi succedono estrapolo dei cluster fatti di emozioni e sensazioni, poi li uso per raccontare una storia”.

Il tuo nuovo inedito è “Una Ragione per Odiarti”. Un titolo forte, cosa si cela dietro?

“Con questo brano ho provato a raccontare una paura per qualcosa di molto più grande di noi e per l’inevitabile destino a cui vanno incontro gli innamorati. Tutte le mie canzoni sono indirizzate al fine di una condivisione, con l’ambizione di ottenere un confronto. Ho cominciato a scriverla per gioco: volevo vedere cosa sarebbe potuto succedere togliendo qualsiasi tipo di freno e concedendomi il lusso di essere romantico, ma non era certo qualcosa che mi sarei sentito di pubblicare. Poi è venuto da sé procedere per contrasto. Quando sono riuscito a riconoscermi in queste parole ho deciso di portare avanti la cosa”.


Dai un consiglio a tutti i ragazzi che, giovani e appassionati come te, sognano di affermarsi come cantautori

“Consiglio di rivedere la tipologia di sogno, o quantomeno la propria definizione di “affermarsi”. Questo mestiere può funzionare solo per chi ama l’arte, per chi ama il successo ci sono infinite altre strade molto più praticabili. A queste condizioni però, resta di fatto il miglior mestiere del mondo”.

Emanuela Francini



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