“Ho ritenuto che Alessandra potesse essere la persona, in questo momento, utile per aprire un ragionamento con la città, al nostro interno, con la nostra maggioranza, con chi ha fatto il viaggio insieme a noi e con i partiti” Con queste parole Luigi de Magistris, sindaco uscente di Napoli e non ricandidabile perché già a chiusura del secondo mandato, ha lanciato la candidatura, nemmeno troppo a sorpresa, di Alessandra Clemente alla poltrona tricolore di Palazzo San Giacomo.

Clemente, attuale assessore ai Giovani del Comune di Napoli, è dunque la persona indicata dal sindaco partenopeo per le prossime amministrative del 2021 che dovrà eleggere il suo successore alla guida della “capitale” del Sud.


“Non potrò fare il giocatore in campo, mi devo cimentare a fare l’allenatore”, ha ribadito de Magistris, che ha aggiunto: “Ho ritenuto di scegliere una persona che non è l’erede naturale, non è il predestinato, non è una persona superiore agli altri elementi della squadra, ma che potesse essere la più idonea in questo momento a essere il punto di riferimento di una squadra forte, il cui candidato prescelto si deve mettere al servizio della squadra e ovviamente poi della città, e la squadra si deve mettere al servizio della persona scelta”.

Alessandra Clemente, 33 anni, è laureata in Legge ed è assessore già dal primo mandato di De Magistris, giovanissima, nel 2011. La mamma, Silvia Ruotolo, vittima innocente di camorra, fu uccisa l’11 giugno 1997 durante un agguato alla salita Arenella. Silvia era in strada e tornava a casa dopo essere andata a prendere a scuola il figlio Francesco, di 5 anni. A guardarla dal balcone c’era proprio Alessandra, la figlia di 10 anni.


La giovane Alessandra, nel corso degli anni, è diventata punto di riferimento di tutto l’associazionismo che ruota intorno alle testimonianze dei parenti delle vittime della malavita e promuove i comportamenti di legalità contro le mafie.

Clemente è considerata tra gli assessori più vicini alle posizioni del sindaco di Napoli ed è proprio per questo che i rumors davano già il suo nome come uno dei favoriti a succedere a Luigi de Magistris.


Il Pd napoletano con il segretario Marco Sarracino ha detto la sua e con un post ha bocciato ogni ipotesi di continuità col passato rappresentato proprio dal sindaco uscente. Bocciata dunque a proposta Clemente.

Non sono in disaccordo dunque con chi reclama una classe dirigente nuova all’altezza di tale sfida. Nuova non significa per forza giovane. Abbiamo l’urgenza di realizzare un patto generazionale tra gruppi dirigenti non solo dei partiti, ma di chi oggi produce rappresentanza e conflitto nella nostra società. Nel mondo dei saperi, della scienza, dell’associazionismo di base. Tutti insieme, armati di ago e filo per ricucire il rapporto ormai deteriorato tra cittadini ed istituzioni e per costruire un campo plurale, aperto, di pari dignità, non contro qualcuno ma per Napoli. Non abbiamo bisogno di prove muscolari: commettere gli errori del passato sarebbe imperdonabile.




Sandro Ruotolo, tra l’altro zio della Clemente, ha espresso il suo no, non direttamente alla candidatura, quanto al metodo adottato da de Magistris, auspicando per Napoli una candidatura forte che parta con una apertura a tutte le forze della sinistra che possano poi dare un nome veramente condiviso e vincente. Ieri quando era sempre più insistente la voce dell’annuncio fatto oggi dal Giggino napoletano, Ruotolo aveva lanciato il seguente tweet: “Ma siete convinti di partire con il piede giusto? Nomi di sindaci candidati, primarie si primarie no. Se si vuole dar vita all’alleanza che sostiene il governo sui territori bisogna incontrarsi, parlare dei programmi e poi scegliere il candidato che unisce“.

 

 

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