Se solo qualche mese fa ci fosse stato richiesto qual era il peggiore pericolo per l’umanità̀, con molta probabilità̀ avremmo parlato di armi atomiche. Di America contro Cina, contro lo zar Putin. Insomma, il solito giro dei “potenti” mondiali.


Ci saremmo soffermati sulla sete di “onnipotenza” – o pazzia? – del leader supremo della Repubblica Popolare Democratica – si fa per dire! – di Corea, Kim Jong-un. Uno spietato assassino. Kim fece giustiziare lo zio Chang Sung-taek nel dicembre del 2013 per alto tradimento. Per il tentativo di golpe che stava provando ad organizzare contro di lui. Ma non si limitò solo a questo. Sterminò tutta la famiglia dello zio, figli, nipoti, parenti, per cancellare qualsiasi traccia che potesse far risalire a lui. Ma ci sarebbe dell’altro, ancor più̀ raccapricciante. L’uccisione della sorella Jang Kye-sun e del marito di sua sorella Jon Yong-jin, ambasciatore nordcoreano a Cuba e suo nipote Jang Yong-chol, ambasciatore in Malaysia e, con molta probabilità̀, anche di due figli di quest’ultimo.

Insomma, un assassino efferato, che usa la morte come arma per provare a mantenere il potere in “eterno”. Ma forse, e lui lo sa bene, rischia di fare la stessa fine dei tanti che senza pietà, ma anche senza validi motivi, ha fatto assassinare.

Avremmo scovato nella memoria storie, fatti, ricordi, misfatti per indicare quali fossero i veri pericoli per l’umanità̀. In primo piano avremmo messo sempre la Russia contro l’America. Ma avremmo anche aggiunto la Cina, contro tutti. Insomma, solo qualche tempo fa, per noi il pericolo per l’intero mondo rimaneva la “bomba atomica” ed i morti di Hiroshima e Nagasaki.


Oggi tutto è cambiato. L’atomica è passata in second’ordine. Le due prime bombe sganciate dagli americani nell’agosto 1945 fecero, all’incirca, da 100.000 a 200.000 vittime dirette. Non è possibile contare il numero delle morti indirette che quei due micidiali bombardamenti si portarono dietro. A quei tempi quei numeri erano devastanti solo a pensarli. Un’apocalisse per l’epoca.

Se ai tempi dello sgancio delle prime atomiche si parlò di “catastrofe mondiale” oggi con il Covid 19 quale termine dovremmo usare per descrivere l’attuale situazione? Dramma universale? Un anticipo della possibile fine del mondo? Forse.

Certo, se non stiamo attenti tutto può̀ succedere. I dati sono sempre in aumento come se fossero impazziti. Come se il computer che riporta gli schemi della pandemia si fosse di botto rotto, inceppato, facendo salire all’impazzata gli schemi grafici che riportano i valori del Covid.

Stati Uniti 220mila decessi, India 115mila, Brasile 154mila, Russia 24.366, Argentina 26.267. Dall’inizio della pandemia i casi confermati nel mondo sarebbero 39.442.444. I morti 1.105.181, ma come si può̀ ben comprendere sono numeri che variano ad ogni momento. Proprio di ora in ora. Speriamo non in salita come pare stia avvenendo in questi momenti, ma in discesa. In una rapida e progressiva discesa. E speriamo che al più̀ presto un vaccino ad hoc faccia il miracolo di cancellare questa moderna e certamente più̀ pericolosa “bomba atomica”. Basta fare il paragone tra i morti di Hiroshima e Nagasaki per comprendere come sia a dir poco ridicolo fare certi confronti.


La scienza già̀ sta lavorando ad un vaccino che certo risolverà il non facile problema. Ma tutta la vicenda Covid ci deve far riflettere. Basta poco per far “saltare” certezze acquisite nel tempo. I “potenti” della terra qualche riflessione non affrettata e dettata dalla contingenza la debbono pur fare. È bastato un virus, un batterio, per mettere in ginocchio l’economia mondiale.

C’è chi pensa che il Covid è un’invenzione umana per far strage dei nemici. Un’arma, insomma, per vincere su diversi fronti: economia, politica, potere mondiale. C’è anche chi pensa che il Covid non esiste e, quindi, le mascherine sono un’ingiusta vessazione. Come si sa’ il mondo è vario… e di soggetti disinformati e pericolosi ne girano molti.

Certo, questo brutto momento passerà. Ma l’umanità̀ non dovrà̀ mai scordarsi di esso: dei morti che ha fatto, della crisi economica che si è portato dietro. Su questo fronte, ma non solo su questo, il mondo, le grandi potenze dovranno veramente essere unite. Fare i furbi, approfittare di situazioni del genere per aumentare un po’ la propria potenza è da irresponsabili, a dir poco. Mai come in questo momento le realtà di primo piano del mondo devono essere unite. Unità senza sé e senza ma.

Elia Fiorillo



Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano