In uscita “Trip”, l’ultimo cortometraggio di Piscino. Girato tra Castellammare, Gragnano e Napoli

“Il film sarà presentato al pubblico prossimamente, ma la destinazione finale sono i Festival, sia in Italia che all’estero”

In uscita Trip, l'ultimo cortometraggio di Piscino

Una valigetta da lasciare in un garage, il cui contenuto è “roba troppo pericolosa” come dicono delinquenti e forze dell’ordine. I piani studiati e ripassati a memoria saranno utili a raggiungere l’obiettivo prefissato?

Trip è stato girato tra Gragnano, Castellammare e Napoli alla fine di agosto, il protagonista è Sergio Celoro, affiancato da altri bravi attori come Salvatore Nastro, Marco Cannavacciuolo e Mariantonietta Crispino.


Il regista si avvale di una giovane e professionale troupe, dal fonico Emanuele Vitale alla direttrice della fotografia, Santina Gargiulo fino all’aiuto regista Niccolò Zurlo, braccio destro di Giuseppe Piscino.

Il decimo cortometraggio di Giuseppe Piscino, è stato appena pubblicato su Youtube e vari social ed è prodotto da Taurus Studio e Pesca Productions. “Il film sarà presentato al pubblico prossimamente, ma la destinazione finale sono i Festival, sia in Italia che all’estero”, ci ricorda il regista.

…Messo in allerta da due ragazzini border line, Sergio Celoro procede per la sua strada, ma nel momento in cui la valigetta arriva a destinazione, il corso delle cose cambia per ognuno dei protagonisti.

La “roba introvabile e preziosa” che viene descritta nel cortometraggio di Giuseppe Piscino, sembra essere dunque proprio quello che manca alla nostra società per elevarsi ad un livello diverso, non direi superiore, ma parlerei più di diversa dimensione, una dimensione dove i sogni sono ancora possibili e le persone lottano ancora per esprimere il loro pensiero, per esprimere la loro creatività.

In alcuni passaggi Sergio Celoro parla di “gioia, bellezza e gusto“, ma dice anche che “2+2″ per lui “fa sempre 5” perché “è la libertà“, eppure queste cose rappresentano proprio la voglia di vivere una vita alla ricerca di ciò che abbiamo dentro, alla ricerca della nostra fantasia oramai perduta.

In troppi sono persi, seppur allineati inconsapevolmente, in un mondo che impone modelli di riferimento che non si adattano, troppe volte, alla vera essenza dell’essere umano, anzi, stanno stretti a chi ancora ha la forza di combattere per esprimere sé stesso.


Il sogno di un bambino è dunque un “tesoro troppo importante” ed è lo stesso di chi vede il mondo per il verso giusto, di chi guarda avanti, chi ha una vision collettiva, chi vede l’umanità libera e composta da una moltitudine di esseri che hanno pensieri indipendenti, pensieri propri ed utili a portare l’umanità sul giusto cammino.

Andrea Ippolito



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