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Pomigliano d’Arco: nella sala delle Capriate il convegno “Nuove scoperte da Ercolano”

Lunedì 19 ottobre la nuova amministrazione del sindaco Gianluca Del Mastro ha inaugurato una nuova stagione di eventi culturali nella città di Pomigliano d’Arco. La sala delle Capriate, presso la struttura polifunzionale “La Distilleria”, ha ospitato un’interessante convegno archeologico che ha presentato la sensazionale scoperta scientifica realizzata dal professor Pierpaolo Petrone, responsabile del laboratorio di Osteobiologia Umana e Antropologia Forense dell’università Federico II di Napoli, e da Francesco Sirano direttore del Parco Archeologico di Ercolano.


Il neo sindaco Del Mastro da buon papirologo, studioso della materia, ha introdotto i due esperti che successivamente hanno dettagliatamente raccontato come e quando è avvenuto il ritrovamento di un cervello vetrificato ed in esso di neuroni integri, appartenenti ad un uomo deceduto ad Ercolano durate l’eruzione del 79 d. C.

Il New England Journal of Medicine, prestigiosa rivista medica a livello mondiale, ha pubblicato i risultati di questo studio effettuato sullo scheletro di un uomo ritrovato intorno agli anni 60. Gli studi effettuati hanno portato alla scoperta che questi resti appartenevano al custode del collegio consacrato al culto di Augusto. Tuttora i resti umani sono custoditi in uno degli ambienti di servizio del Collegio degli Augustali. L’uomo fu trovato supino, probabilmente secondo gli studi effettuati, fu colto nel sonno dalla furiosa eruzione senza avere il tempo di rendersi conto di ciò che stava accadendo.


La decennale collaborazione tra Sirano e Petrone, grazie all’ausilio di tecniche scientifiche sofisticate di laboratorio applicate all’antropologia fisica, hanno portato alla scoperta di materiale vetroso nel cranio della vittima. Grazie all’identificazione di diverse proteine e acidi grassi presenti nel tessuto celebrale e nei capelli si è giunti alla conclusione che l’elevato calore, circa 520 gradi, dell’eruzione vulcanica abbia letteralmente bruciato il grasso e i tessuti corporei, così lo shock termico, a causa del passaggio repentino dal calore eccessivo al freddo, abbia provocato la vetrificazione del cervello. Mai prima d’ora era stato possibile rilevare la presenza di resti di cervello vetrificato, evento raro in archeologia che rende così unica questa scoperta.



Il convegno tenutosi in via streaming nel rispetto delle norme di distanziamento per la prevenzione del Covid-19 dettate dal dpcm del 18 ottobre dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è stato un successo che segna il principio di un modo nuovo e se vogliamo più raffinato di fare cultura a Pomigliano.

Cinzia Porcaro



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