“A Milano e Napoli uno può prendere il Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus”.

L’ultimo Dpcm ha introdotto le nuove misure restrittive che stanno provocando tante proteste in tutta la Penisola, determinando la chiusura di attività come palestre e teatri, ma alcuni esperti, tra cui appunto Walter Ricciardi, ritengono che siano necessarie delle misure ancora più aspre per contenere la diffusione del coronavirus.



Ricciardi, consulente del ministro della Salute, sostiene che sarebbe essenziale un nuovo lockdown per ridurre l’indice di contagio del 24%. “Un’altra riduzione del 15% – dichiara – si avrebbe con la chiusura delle scuole, un altro 13% con lo smart working generalizzato nel pubblico e nel privato e un 7% con interventi sul trasporto pubblico”.

Necessarie quindi, per il professore di Igiene all’Università Cattolica, misure più restrittive in alcune zone del Paese. “Stare a contatto stretto con un positivo – aggiunge Ricciardi – è facilissimo perché il virus circola tantissimo. A Milano e Napoli il lockdown è necessario, in altre aree del Paese no. Ci sono delle aree del Paese dove la trasmissione è esponenziale”.


Critiche alle dichiarazioni di Ricciardi arrivano dal governatore della Lombardia che non ne vuole sapere di lockdown, ma anche da Alberto Zangrillo, primario dell’ospedale San Raffaele di Milano.

Il sindaco di Napoli è sulla stessa lunghezza d’onda di Zangrillo e afferma: “Le parole sono piombo. Se hanno elementi tali per fare una comunicazione ufficiale, la facessero prima nei luoghi istituzionali e poi lo dicano a mezzo stampa, come è doveroso per la trasparenza. Inutile far fare una dichiarazione a un esperto, anche se fosse il più autorevole”.

Parole durissime quelle di Luigi de Magistri: “Così si crea soltanto allarmismo”.


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