Ci è giunta in posta la richiesta di aiuto di una persona costretta a restare in isolamento in attesa di tampone di conferma per la raggiunta negativizzazione. Disaggi, disservizi, situazione incresciosa, in questi mesi ci siamo abituati un po’ a tutto, ma la macchina sanitaria purtroppo è ormani in evidenti difficoltà.
Succede ovunque, questa volta è successo a Caravita, rione ai confini tra Cercola e Volla.
Di seguito l’appello di una lettrice che denuncia l’ennesimo disservizio sanitario, in un turbinio pandemico, che non è sufficiente però a giustificare i troppi disservizi:
Alla Vostra cortese attenzione,
volevo chiedervi aiuto per una situazione incresciosa che riguarda mia sorella, con due bambini piccoli e residente a Caravita.
Il marito, operaio, risultato positivo ma asintomatico, è chiuso in casa in una camera oramai dal 13 ottobre in attesa di qualcuno che vada a fargli il tampone per vedere se si è negativizzato.
Dall’ASL non arriva nessuna comunicazione e lei ed i bambini, tutti e tre negativi, non possono uscire e noi familiari dobbiamo lasciargli la spesa fuori la porta di casa!
Il medico di base le aveva detto che devono attendere un ambulanza da CAIVANO che si liberi per recarsi da loro a tamponare tutti, ma oramai siamo al 27 ottobre e la situazione è stagnante, dalle istituzioni del comune di Cercola nessuna risposta.
Vi scrivo in questa situazione veramente paradossale nella speranza che questa denuncia possa cambiare la situazione sua e di tante famiglie che come la mia sono completamente abbandonate a loro stesse.
Cordialmente
Gooni Roberta