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“Salviamo il Natale”, lockdown subito: la richiesta dei commercianti napoletani

Lockdown? Si, subito! La Federazione del Commercio, Artigiani, Imprese e professionisti della Campania chiede a De Luca un lockdown immediato per preservare il Natale.

L’incertezza generata in Campania dalle notizie che si sono susseguite nelle ultime settimane e che sono state spesso smentite o sostituite da “passi indietro”, ha spinto circa seimila commercianti riuniti sotto una nuova sigla, la FdC, Federazione del Commercio, Artigiani, Imprese e professionisti della Campania, per la maggior parte di Napoli e Provincia, ma con la presenza anche di esponenti del Salernitano e del Casertano, ad indirizzare al Presidente della Regione una lettera-appello per manifestare la preoccupazione di una categoria già in grande sofferenza.


Nella tarantella dei “si chiude, non si chiude”, il gruppo, nato spontaneamente, con la sola finalità di condividere esperienze, esigenze e timori, dopo un confronto durato l’intera notte fra martedì e mercoledì, ha deciso di sottoporre all’attenzione del Governatore campano le proprie considerazioni ed invitarlo a riflettere sulla richiesta di un lockdown immediato.

Non vi è ombra di dubbio che la Regione Campania stia attraversando un delicatissimo momento, nel quale ogni passo va misurato con la dovuta attenzione e  valutato con coscienza per non giungere al fatidico “punto di non ritorno”.

Tuttavia, c’è molto di più in gioco. Se da un lato la priorità è quella di contenere i contagi e alleggerire la situazione degli ospedali, ormai sull’orlo del collasso, adottando ogni possibile misura che possa evitare un’ulteriore aggravarsi della situazione, dall’altro non si può non guardare alle esigenze di un commercio “in ginocchio” che sperava di potersi risollevare proprio ora, con il Natale alle porte.



“Noi non possiamo stare ad aspettare – si legge nella lettera – chiediamo subito il lockdown, come molti virologi chiedono, ma a patti e condizioni: per fermare il contagio basta limitare la circolazione dei cittadini per quindici giorni. Ma deve essere lockdown vero, chiusura di tutte le attività comprese banche e tribunali e con limitazioni anche nei trasporti pubblici. Ovviamente – prosegue il documento – bisogna prevedere immediato sostegno per tutti quelli che fermano le loro attività, imporre il blocco dei decreti aggiuntivi, limitare le richieste pressanti di copertura dei debiti, bloccare i pagamento dei canoni di locazione e bollette. Perché quindici giorni di chiusura totale, ma con le misure di sostentamento, non mandano in tilt la macchina economica però generano un drastico abbassamento dei contagi e consentono a negozi e imprese di ripartire con forza nel momento in cui c’è la massima richiesta”.

Insomma contenere ora, ma con misure drastiche che coinvolgano tutto e tutti “per preservare il periodo natalizio, durante il quale i negozianti incassano fra il “50% e il 70% degli introiti di un intero anno”, come spiega il portavoce del gruppo Enzo Perretta.


La preoccupazione dei commercianti nasce proprio da questo prolungarsi dei tempi di attesa per una decisione in merito alla possibile chiusura totale. Se si chiudesse da subito, con le opportune misure di sostegno e di controllo, si potrebbe garantire una riapertura verso metà novembre quando la macchina degli acquisti natalizi prende il via, ma se si dovesse attendere ancora per poi ritrovarsi comunque chiusi, potrebbe essere veramente troppo tardi per molti esercizi commerciali.

Mimmo Lucci



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