Ha rassegnato le dimissioni l’assessore alla Sicurezza del Comune di Castellammare, Gianpaolo Scafarto. L’ex maggiore del Noe, Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, coinvolto nel caso Coisip, è stato rinviato a giudizio dalla Corte d’Appello di Roma.
Scafarto ha spiegato la sua decisione in una nota inviata alla stampa nella quale parla di rispetto per le istituzioni e soprattutto per il primo cittadino che fino ad oggi ha avuto fiducia in lui e nel suo operato: “A seguito del rinvio a giudizio disposto oggi dalla Corte di Appello di Roma – a cui aveva fatto ricorso la Procura alla sentenza di non luogo a procedere pronunciata nei miei confronti dal gup il 3 ottobre 2019 – ho deciso di rimettere la mia carica di assessore nelle mani del Sindaco.
Il mio senso di responsabilità nei confronti delle istituzioni – aggiunge Scafarto – e, ancor più, il profondo rispetto che nutro verso il Sindaco, che ha puntato su di me e mi ha sempre sostenuto sin dal primo giorno, mi impongono questa scelta che effettuo a malincuore ma con la piena consapevolezza di aver svolto sempre il mio dovere con il massimo impegno e con grande senso del dovere nella città in cui sono nato e tuttora vivo con la mia famiglia. Rispetto la decisione della Corte d’Appello, che ha ritenuto che il procedimento in questione avesse bisogno di un approfondimento dibattimentale, e sono certo che saprò dimostrare l’infondatezza delle accuse nei miei confronti in fase processuale”.
Con Gianpaolo Scafarto anche Alessandro Sessa dovrà affrontare un processo. L’ex maggiore del Noe e il colonnello dell’Arma sono stati rinviati a giudizio in uno dei filoni del caso Consip. A deciderlo i giudici della seconda sezione della Corte d’Appello di Roma accogliendo la richiesta della Procura generale che lo scorso primo ottobre aveva chiesto per entrambi il rinvio a giudizio. Per Scafarto l’accusa è di rivelazione del segreto, falso e depistaggio, mentre per Sessa l’accusa è di depistaggio.
Il gip Clementina Forleo, nell’ottobre del 2019, aveva deciso di prosciogliere entrambi, ma la Procura capitolina aveva impugnato la decisione. Il processo è stato fissato per il 9 dicembre davanti alla seconda sezione collegiale del Tribunale di Roma.
La giustizia farà il suo corso. E mi auguro che Scafarto saprà dimostrare la sua innocenza all’esito del processo. Nei prossimi giorni avrò modo di confrontarmi in maniera più approfondita con lui per valutare insieme il da farsi”.