Il governatore non ci sta e annuncia ancora querele contro i media. Il presidente della Giunta regionale parla di parole inaccettabili e di notizie false che tendono a screditare e mettere in cattiva luce l’operato della Regione nel corso dell’emergenza Covid.

Venerdì sera è andata in onda su Rai 3, dal centro di produzione Rai di Napoli, la trasmissione ‘Titolo V’. Ospite in collegamento c’era il giornalista Federico Ruffo, ora conduttore di ‘Mi Manda Rai 3’, autore di due servizi per ‘Report’, prima dell’estate, sulla sanità campana che avevano fatto infuriare De Luca. In studio anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris che aveva affermato: “Stavamo già rovinati prima che arrivasse la pandemia… quello che è grave, se si guardano i dati dell’Anac, la regione Campania, nei mesi della prima ondata è quella che ha speso di più, 80mila euro a ricoverato”. E proprio queste ultime parole hanno fatto arrabbiare Vincenzo De Luca che ha postato sul suo profilo social il seguente comunicato e una tabella esplicativa per sbugiardare uno dei suoi massimi oppositori politici. Ancora una volta “Vicienzo contro Giggino”.

Di seguito il comunicato di De Luca:

“L’Unità di Crisi è costretta a registrare ancora attacchi e affermazioni del tutto false nel corso di trasmissioni televisive nazionali. Ieri sera ancora una volta il servizio pubblico, nello specifico su Rai 3, ha esposto tesi e notizie del tutto fuorvianti, per altro con effetti gravissimi in questa fase particolarmente delicata che vede centinaia e centinaia di medici e operatori impegnati senza tregua per garantire assistenza ai nostri concittadini.


Tra le diverse affermazioni del tutto false, è stato sostenuto che la Campania è la regione che ha speso di più per l’assistenza al singolo assistito nel corso della scorsa primavera.

Il report dell’Anac, come è stato più volte chiarito, prende in considerazione in modo sommario tutti gli ordini partiti dalle regioni e quindi dalla Campania nella prima fase della pandemia, non la spesa effettiva contabilizzata, di gran lunga inferiore in quanto tantissimi ordini non sono mai sfociati in contratti e forniture (per la nota ed evidente ragione che in quel periodo i materiali richiesti scarseggiavano sul mercato globale).


Al fine di ristabilire, ancora una volta e – si spera – per tutte, un quadro informativo di verità, si rendono noti, in allegato, i dati relativi alle spese effettivamente sostenute per l’emergenza COVID-19 da tutte le regioni nel periodo 31 gennaio – 31 maggio, come rendicontate nel giugno scorso alla Protezione Civile nazionale e al Commissario Straordinario per l’emergenza, per il tramite della Conferenza delle regioni. Non esiste alcun “caso Campania”, anzi.

Inoltre, dettaglio sfuggito nel corso della trasmissione, l’analisi delle spese effettivamente sostenute dalle singole regioni non tiene conto della circostanza che nella scorsa primavera la Protezione Civile Nazionale ed il Commissario Straordinario per l’emergenza hanno direttamente notevolmente rifornito in maniera quasi esclusiva le regioni più colpite dal Covid, come peraltro era opportuno fare. Ma questo il report dell’Anac non lo conteggia.

Per l’ennesima volta tutti gli atti e la registrazione della trasmissione saranno consegnati per l’ennesima querela”.


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