Non sembra arrestarsi l’ondata di Ordinanze e Dpcm che si stanno susseguendo senza tregua in queste ultime settimane. Tra qualche ora è previsto l’arrivo di un nuovo Dpcm, cui il Governo starebbe lavorando per fronteggiare questa seconda ondata epidemiologica.

Da fonti dell’esecutivo si apprende che lunedì 2 novembre, alle ore 12.00 il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte riferirà alla Camera per poi passare successivamente al Senato alle 17.00.


La decisione sarebbe scaturita a seguito dell’incontro di Conte con i capi delegazione della maggioranza e il Comitato tecnico scientifico. Alla riunione hanno partecipato anche Silvio Brusaferro (Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità), Franco Locatelli (Presidente del Consiglio Superiore di Sanità), Agostino Miozzo (coordinatore del Cts) e il commissario Domenico Arcuri.

Al vaglio, su consiglio degli esperti del CTS, nuove  misure restrittive che si sarebbero rese necessarie considerato l’andamento dei contagi, in particolar modo in alcune regioni quali la Lombardia, la Campania ed il Piemonte.

Nel mirino soprattutto le città di Milano, Napoli e Roma, che si confermano focolai di maggiore preoccupazione, un’attenzione particolare è rivolta anche a Torino e Bologna.


“Dobbiamo fermare la curva dei contagi che in questo momento, purtroppo, continua a crescere. Se necessario, valuteremo chiusure di due o tre settimane per quelle zone che in questi giorni presentano numeri più preoccupanti” ha fatto sapere in una nota il viceministro dei Trasporti, Giancarlo Cancelleri.

Dunque, sul tavolo di lavoro del Governo, non l’ipotesi di un lockdown nazionale, quanto piuttosto restrizioni severe e lockdown mirati di almeno due, tre  settimane,  per le aree metropolitane e le province maggiormente colpite dalla diffusione dal contagio, quelle, per intenderci con un Rt superiore a 1,5.

Secondo lo stesso Comitato Tecnico Scientifico non sussistono al momento presupposti tali da giustificare la chiusura dell’intero territorio nazionale, come avvenuto a marzo, né di fermare le attività di intere Regioni. Auspicabili, quindi, dei lockdown mirati per contenere il contagio laddove incalza con numeri preoccupanti.


L’ipotesi più accreditata sarebbe quindi quella di emanare una serie di norme generalizzate e limitazioni valide sull’intero suolo italiano, ma lasciare ai singoli governatori la possibilità di intervenire sul proprio territorio tenendo conto del contesto, dei numeri dei contagiati, della situazione soprattutto delle strutture sanitarie.

Libertà di intervento ai singoli Presidenti di Regione, ma rispondente ad un unico criterio: adeguare le decisioni all’indice di contagio risultante dal monitoraggio settimanale messo a punto dall’Istituto Superiore di Sanità.

Per quanto riguarda la scuola il Governo starebbe poi valutando la possibilità di estendere ed intensificare la didattica a distanza per la scuola superiore. Lezioni in presenza, ma con mascherina sempre indossata per scuola primaria e scuola media.

Non si esclude anche che vengano nuovamente reintrodotte limitazioni per tutte quelle attività che non risultino essere strettamente indispensabili. Negozi chiusi alle 18, chiusura dei centri commerciali nel fine settimana, coprifuoco e musei chiusi.


Altro provvedimento sempre a livello nazionale, potrebbe riguardare i trasporti per i quali il Cts raccomanda una decisiva stretta che potrebbe tradursi nella possibilità di limitare gli spostamenti interregionali per evitare che il contagio possa propagarsi dalle aree più colpite a quelle nelle quali i numeri sono ancora relativamente bassi. Lo spostamento sarà quindi possibile solo se motivato e autocertificato da comprovate esigenze di necessità.

Insomma un ritorno alle limitazioni già messe in campo nella primavera di quest’anno quando la nazione si trovò a fronteggiare un’epidemia sconosciuta.

Ipotesi nuova rispetto al passato, quella formulata e proposta da alcune regioni, ovverosia un lockdown per fasce d’età mirata a proteggere i più fragili, gli anziani, in particolar modo gli over 70 per i quali si prospetta una clausura totale.

Tutte le proposte e le ipotesi ritorneranno sul tavolo del Governo lunedì mattina, quando ministri e governatori si rivedranno, alle 9, per tirare le somme.

Bianca Di Massa

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