Il culto dei defunti è sempre stato per i napoletani un’usanza quanto mai viscerale e ad esso viene riservato tempo e devozione. La tomba ha sempre rappresentato non solo il luogo dove piangere i propri cari, ma anche l’illusione per i vivi di poter dialogare con le persone care scomparse, e forse, ancor di più in questo periodo costellato da un dolore nuovo, silenzioso, dovrebbe essere l’ultimo luogo dove poter ritrovare quel filo invisibile che unisce ancora vivi e morti. Eppure l’emergenza Covid ha turbato le nostre vite, modificato le abitudini, costringendo tutti a vivere anche la commemorazione dei propri cari in modo diverso.


La paura della pandemia deve aver avuto il sopravvento condizionando a tal punto i napoletani che hanno preferito restarsene chiusi in casa piuttosto che recarsi al cimitero.

Quasi deserto il cimitero di Poggioreale, normalmente affollatissimo soprattutto in occasione della giornata dedicata ai defunti. Pochi i visitatori che si sono aggirati tra le tombe silenziose, con negli occhi lo sconforto e l’incredulità per la situazione vissuta ed il dolore per la scomparsa di un caro.


Preoccupazione e velata rassegnazione nelle parole e nei gesti dei fiorai che contavano sui  possibili introiti di questi giorni per far fronte all’inevitabile lockdown di cui si parla ormai da settimane.

Per tutti i cimiteri attuati i protocolli di sicurezza e contenimento del contagio, con misurazione della temperatura corporea e l’invito a rispettare il distanziamento.

Mimmo Lucci



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