La situazione all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia è diventata di giorno in giorno sempre più insostenibile. Morti, ieri sera, quattro pazienti nel corridoio del Pronto Soccorso durante la lunga ed angosciante attesa di assistenza medica.

Un quadro generale spaventoso ed allo stremo: come denunciato dal primario dell’Unità Complessa di Medicina d’Urgenza, Pietro Di Cicco, si è verificata la mancanza di posti letto e di attrezzature necessarie, primo tra tutte l’ossigeno.

Le ambulanze con i pazienti al loro interno sono rimaste bloccate per ore all’ingresso, gli operatori del 118 sono stati bloccati in fila anche per 24 ore e nell’impossibilità di rispondere a tutte le chiamate. Molti stabiesi hanno denunciato l’indisponibilità delle ambulanze, tanto da dover trasportare personalmente i propri familiari anche in gravi condizioni alle porte del nosocomio.

Il triste, e purtroppo molto simile, epilogo per i quattro ultimi deceduti: sono morti sulle barelle nel corridoio del Pronto Soccorso in attesa di cure da lunghe ore, dopo aver già aspettato per un tempo inaccettabile nelle ambulanza.

Di seguito a questo terribile episodio, è arrivata la proposta del responsabile del 118 il dottore Salvatore Criscuolo: “Allestiamo posti letto nella chiesa – ha spiegato – per dare la possibilità alle ambulanze di rispondere alle continue richieste di aiuto”.




Intervenuta in merito alla complicata situazione che ha interessato l’ospedale stabiese il capogruppo del M5S Valeria Ciarambino: “La mia mattina è iniziata con la notizia di quattro persone positive morte, questa notte a Castellammare nelle ambulanze, in attesa di un posto letto che non c’era. La guerra dei numeri non mi interessa più, e non servono neppure gli ispettori del Ministero per accertare l’ovvio dell’inferno che stiamo vivendo”.

La consigliera regionale ha avvertito gli stabiesi di essersi messa recentemente in contatto con il premier Giuseppe Conte e con il ministro della Salute Roberto Speranza: “Ieri ho scritto a Speranza e Conte, a De Luca non scrivo neppure più. L’unica cosa che mi interessa ora è che qualcuno si prenda la responsabilità di salvare la mia gente. Poi verrà il tempo delle colpe. Enormi e gigantesche colpe, grandi quanto il dolore di chi sta perdendo i suoi cari – ed ha concluso – Voi intanto restate a casa, proteggetevi”.

Emanuela Francini



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