Sono attesi per oggi 13 novembre i risultati del nuovo monitoraggio dell’ISS in base al quale si potrà verificare se le misure restrittive ed il lockdown circoscritti ad alcune regioni in particolare affanno, abbiano sortito l’effetto sperato.
Troppo presto secondo Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e docente di Igiene all’Università Cattolica, affermare che si possa con assoluta certezza un lockdown nazionale.

“Quello che sta succedendo – ha dichiarato l’esperto – è che in alcune regioni la situazione sta peggiorando, in altre è stabile. Quindi dobbiamo invertire – aggiunge – nelle regioni che stanno peggiorando dobbiamo arrestare il peggioramento nelle regioni che sono stabili dobbiamo invertire la curva e farla diminuire. Soltanto quando saremo certi che questo avviene, allora potremo trarne delle conclusioni”.


Le misure adottate dal governo sono ancora tese a scongiurare un’ipotesi che porterebbe il Paese nuovamente nel baratro vissuto durante la prima ondata, quando dinanzi ad un virus sconosciuto, brancolando a tentoni, l’Italia si fermò e a tutti parve che la natura volesse riconquistare con un grave monito il posto che le spettava di diritto. Il ricordo di quei mesi di estrema limitazione delle libertà personali, di immagini dolorose, è ancora talmente vivido che si fa fatica ad accettare nuove restrizioni. Eppure secondo l’esperto ci attende un Natale diverso, all’insegna dell’attenzione “con la circolazione del virus purtroppo ancora intensa, per cui non saranno possibili cenoni e assembramenti. Sarà un Natale con i propri cari, sapendo che hanno adottato a loro volta dei comportamenti saggi, perché se questo non succede nel momento in cui entra in casa una persona che ha il Covid lo trasmette a tutti”.

Grande speranza tra le mura del Viminale, ma anche tanta prudenza e nessuna precipitazione. Alla prudenza invita anche Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma. “Prima di tutto dobbiamo ancora capire se si sta raffreddando la seconda ondata – ha affermato – Ma a gennaio dovremo comunque fare attenzione alla terza”. Niente panico, dice il professore, ma prudenza estrema per poter trascorrere un Natale sereno. Festività che dovranno essere vissute necessariamente all’insegna della prudenza. “A Natale e Capodanno dobbiamo mantenere misure di contenimento dell’epidemia – ha aggiunto il direttore scientifico dello Spallanzani – dobbiamo evitare viaggi, feste e grandi riunioni familiari. Si tratta di un sacrificio, ma pensiamo che a Natale 2021 potremo tornare a festeggiare”, conclude fiducioso.
L’esperto rassicura invece sulla voci che stanno circolando su una possibile mutazione del virus che renderebbe inefficace il vaccino anti Covid.


Anche Andrea Crisanti è d’accordo con gli illustri colleghi circa la situazione epidemiologica in Italia. “Sulla possibilità che il governo eviti il lockdown non ci scommetterei neanche una lira – ha affermato – Con più di 30 mila casi al giorno e con il numero dei morti vicini a quelli di marzo, ad un certo punto anche se ci sarà il vaccino bisognerà abbassare il numero dei casi”.

Per quanto concerne il vaccino anti Covid Pfizer, il direttore di microbiologia di Padova conferma che la notizia dà un sospiro di sollievo e offre una speranza certa, ma occorrerà attendere 12 mesi affinché si possano effettivamente constatare gli effetti positivi sull’epidemia. Si dice invece preoccupato sulla distribuzione del farmaco. Il vaccino necessita di una catena del freddo a -80 gradi e in Italia, i punti di distribuzione quali farmacie e studi medici non sono certamente attrezzati con la tecnologia necessaria.

Bianca Di Massa



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