Torre Annunziata, esplode pompa di Gpl: la pista della camorra dopo la devastazione. Il tremendo episodio è avvenuto presso le pompe alla stazione Gpl di via Ercole Ercoli a Rovigliano.

L’esplosione, che solo per il tempestivo intervento dei vigili del fuoco non ha causato vittime, ha riguardato uno degli erogatori di gpl all’interno dell’area di servizio “Full”, nella periferia oplontina. L’attività è di proprietà di alcuni familiari del boss ergastolano Ferdinando Cesarano, il capoclan di Castellammare di Stabia, protagonista delle guerre di camorra negli anni ’80. Tutti incensurati, sono stati ascoltati dagli investigatori ma negano di aver subito intimidazioni, avvertimenti di altro genere o richieste.



Un messaggio insolito, quello della bomba, sul quale stanno indagando gli uomini del commissariato di Torre Annunziata, guidati dal primo dirigente Claudio De Salvo e dal vicequestore Luigi Autiero. Al momento, dunque, non è esclusa alcuna pista, nemmeno quella del racket che a Torre Annunziata può significare clan Gionta, clan Gallo-Cavalieri e, da alcuni mesi a questa parte, anche “quarto sistema”, il nuovo clan del rione Penniniello, in parte sgominato dall’operazione dell’Antimafia dello scorso settembre, con l’arresto di una dozzina di capi e affiliati al nuovo gruppo camorristico.



Gli investigatori hanno acquisito le immagini del circuito di videosorveglianza. Poco dopo le 22, dai frame si nota la presenza di un uomo che scavalca il cancello e piazza un oggetto (probabilmente una bomba carta) nei pressi della colonnina del gpl, per poi scappare. Qualche minuto più tardi avviene la tremenda esplosione con lo scoppio dell’incendio, domato in pochi minuti dai vigili del fuoco prima che le fiamme potessero raggiungere gli altri punti di rifornimento. Sul posto, poco dopo il boato, è giunto anche il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione.



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