Riapre domani, 21 novembre 2020, la guardia medica di Striano. Viene finalmente restituito alla comunità il servizio di continuità assistenziale.
Non pochi sono stati i disagi registrati in questi due anni: molti cittadini erano costretti a recarsi presso la guardia medica di Poggiomarino o al pronto soccorso del vicino ospedale di Sarno.
La bella notizia arriva dopo le continue lamentele dei cittadini e delle forze politiche strianesi, a partire dal consigliere comunale Giulio Gerli che, nelle scorse settimane, ha riportato il tema di interesse comune al centro del dibattito pubblico.
La guardia medica sarà aperta nei giorni prefestivi (dalle ore 10.00) e nei giorni festivi, presso i locali del centro sociale comunale di via Beniamino Marciano.
Guardia medica: due anni di peripezie.
Nel mese di settembre 2018 l’Asl, informando il comune, ha chiuso il presidio sanitario di Striano. Fu una chiusura improvvisa per permettere un adeguamento dei locali alle norme sanitarie previste dalla legge.
L’improvvisa chiusura colse di sorpresa l’amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Rendina e suscitò anche l’attenzione dei consiglieri di opposizione della passata legislatura: Rosalia Storelli e Luigi Gatti affrontarono la questione con un’interrogazione in consiglio comunale.
Nel frattempo l’ex primo cittadino Aristide Rendina si adoperò, attraverso una continua corrispondenza tra comune e Asl, ad individuare i locali idonei per la collocazione – a norma di legge – del presidio sanitario di continuità assistenziale.
Nella fase istruttoria emerse l’assenza di un contratto di locazione tra asl e comune, la mancanza dell’autorizzazione sanitaria e la mancata idoneità dei locali dal punto di vista sanitario. Insomma, una situazione oserei dire “abusiva” che Rendina addossò subito alla precedente amministrazione (Del Giudice 2009-2014).
Con la delibera della giunta Rendina n°4 del 14 gennaio 2019 fu approvato il progetto esecutivo per i lavori di adeguamento dei locali e il contratto tra asl e comune per il comodato d’uso gratuito dei nuovi locali, sottoscritto poi il 22 gennaio 2019.
L’azienda sanitaria si impegnò ad eseguire i lavori di messa in sicurezza per un totale di circa 65 mila euro: rifacimento dei servizi igienici, chiusura e apertura di vani porta, adeguamento degli impianti, adeguamento sanitario e abbattimento delle barriere architettoniche.
Con l’avvento dell’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Del Giudice il giorno 18 novembre 2019 viene comunicato, attraverso un videomessaggio dell’assessore alla salute Antonio Cordella, l’inizio dei lavori per la nuova guardia medica.
“Come ben mi ricordate sui social, questo è stato il cavallo di battaglia della mia campagna elettorale” dichiarò il numero due di palazzo di città. “Seguiremo in modo costante tutti i lavori affinché possano essere ultimati con la massima celerità”.
Quelle furono le ultime parole famose perché, con l’emergenza pandemica di marzo 2020, i lavori furono interrotti e ripresi soltanto dopo la chiusura. Dall’inizio dei lavori è calato il sipario e sulla guardia medica nessuno ha più proferito parola.
Nei primi giorni di novembre, con la seconda ondata di contagi, l’esigenza di avere in città un presidio sanitario di continuità assistenziale è divenuta sempre più indispensabile.
Ad accendere i riflettori sul problema è stato l’attuale consigliere comunale di opposizione Giulio Gerli il quale, in seguito ad alcune segnalazioni ricevute dai cittadini, ha tirato in ballo le responsabilità dell’attuale amministrazione Del Giudice durante un suo consueto videomessaggio domenicale.
L’assessore alla salute Cordella ha prontamente replicato alle accuse tirando in ballo l’ex sindaco Aristide Rendina, accusando la passata amministrazione di non aver mosso un dito: “Dal mio insediamento non ho trovato un solo atto che potesse marcare l’interesse a questo servizio”.
Nella sua replica, l’assessore Cordella ha anche evidenziato come l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha indebolito e messo sotto pressione il sistema sanitario nazionale e locale.
La risposta dell’ex fascia tricolore è arrivata come un fulmine a ciel sereno: “Caro vicesindaco Cordella, assodato che sei un bugiardo, […] chi se la fa con lo zoppo, impara a zoppicare” – scrive Aristide Rendina facendo riferimento al sindaco Antonio Del Giudice.
“Quando vi siete insediati, – continua Rendina – c’era già il progetto dei nuovi locali di guardia medica redatti dall’asl e dovevano iniziare semplicemente i lavori. […] Gli atti sono a tua disposizione. Questo lavoro è stato fatto nel giro di pochi mesi, tu stai da un anno e mezzo!”.
Il consigliere Gerli, rispondendo in ultima battuta, ha rimarcato come la pandemia doveva divenire, per l’amministrazione Del Giudice, uno strumento per fare leva sull’Asl ed ottenere un servizio necessario soprattutto in tempi di coronavirus. “Noi la guardia medica l’avremmo riaperta già da tempo” ha concluso Gerli.
Nel giro di poche settimane, da quando l’argomento è stato riproposto all’opinione pubblica dall’opposizione, l’asl e il comune hanno deciso di riaprire e di restituire un servizio indispensabile per la comunità, in particolare per i cittadini più anziani che non hanno la possibilità di spostarsi per ricevere assistenza medica.
Raffaele Massa