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Il coronavirus non ferma gli interventi chirurgici negli ospedali napoletani

I Direttori Sanitari delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere della Campania hanno fornito all’Unità di Crisi regionale le informazioni relative alle aree e alle strutture di loro competenza. Il grande sforzo dei nosocomi di tutta la Campania è stato sottolineato nel corso della riunione periodica a Palazzo Santa Lucia, convocata dal presidente De Luca, appunto tra le Asl e Unità di Crisi per la valutazione della situazione COVID-19.



Il sistema sanitario regionale nel suo complesso, in particolare per quanto riguarda i posti letto, sia ordinari, sia di terapia intensiva, sta ben rispondendo alla sfida lanciata dal coronavirus. Nella verifica messa sul tavolo regionale è stata sottolineata l’importanza dei trasferimenti dei pazienti presso le strutture private che ha consentito, soprattutto negli ultimi giorni, di decongestionare gli ospedali pubblici, in particolare, per quanto riguarda la città di Napoli, il Cardarelli e il Cotugno.

Nonostante il grande impegno nell’affrontare l’emergenza COVID-19 gli ospedali campani non si sono fermati sugli altri fronti. Nel corso della riunione è stato sottolineato che il sistema sanitario regionale ha continuato ad essere riferimento per i tanti pazienti che, al di là del Covid, in questo periodo hanno dovuto affrontare complicate problematiche di salute. Gli ospedali campani sono stati capaci di effettuare prestazioni ed interventi di grande complessità in tutti i settori dell’assistenza.


Ad esempio, il Cardarelli ha effettuato 26 trapianti di fegato e ha fronteggiato le numerose richieste assistenziali dell’area medica e chirurgica relative all’oncologia e all’ematologia. L’ospedale Monaldi, da gennaio ad oggi, ha eseguito 550 interventi di chirurgia toracica, il 95% dei quali su pazienti oncologici con tumori riesco-polmonari. Di questi interventi oncologici, 230 sono lobectomie polmonari effettuate con chirurgia mininvasiva.

Sempre nel corso della riunione a Palazzo Santa Lucia, sono stati poi presi in esame specifici punti che riguardano la gestione dell’epidemia:



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