Si moltiplicano le proteste sul taglio dei servizi al trasporto locale disposto da Eav la quale gestisce le tratte ferroviarie di Circumvesuviana, Circumflegrea, Cumana e la Napoli-Benevento. In totale la scure dei tagli si è abbattuta sul 40% delle corse e dei servizi automobilistici.

La società di trasporto, controllata interamente dalla Regione, ha annunciato nei giorni scorsi una rimodulazione dei servizi già a partire dallo scorso week end. A farne le spese sono stati i viaggiatori di tre linee ferroviarie all’ombra del Vesuvio: la Poggiomarino-Torre Annunziata, la Poggiomarino-Sarno e la Napoli-San Giorgio a Cremano via Centro Direzionale.


La motivazione di questa decisione, a detta dell’azienda, è riconducibile, oltre alla insufficienza del personale a causa di alcune agitazioni in atto, alle restrizioni alla mobilità in corso derivanti dalla “zona rossa”. Ma anche dalla “grave crisi finanziaria generata dal Covid che impone scelte oculate per non compromettere la stabilità del bilancio ed i livelli occupazionali programmati”.

I disservizi, peraltro, non si sono fermati qui. A partire da oggi sono stati annunciate modifiche al piano di esercizio con il blocco delle corse in alcune fasce orarie. E precisamente dalle 11 alle 15 e, nella fascia serale, dalle 20. Proprio durante la giornata si sono registrate vibranti proteste da parte dell’utenza la quale è rimasta appiedata durante le ore di fermo.


Tuttavia dal quartier generale dell’Eav precisano che saranno garantiti servizi sostitutivi su gomma per ovviare ai disservizi. Ma sembra non bastare per placare le polemiche.

Associazioni territoriali, comitati di pendolari e alcune sigle sindacali sono sul piede di guerra a causa delle drastiche misure. Sulla rete è stata promossa una petizione per pretendere il ripristino delle corse (https://bit.ly/3nPBVex). Dopo pochi giorni le sottoscrizioni sfiorano le 500 adesioni.

Il “Comitato utenti Circumvesuviana”, da mesi attento su queste problematiche, ha lanciato il suo grido d’allarme: «Nonostante la riduzione della capienza dei TPL del 50%, l’istituzione della zona rossa, il ritorno alla didattica a distanza, l’EAV riesce comunque a mostrare il suo lato peggiore».


I coordinatori del Comitato poi puntano il dito nei confronti dei vertici dell’EAV: «Ancora nel merito della questione vi sono i tentativi della dirigenza di risparmiare tagliando i servizi fondamentali, usando stavolta la scusa della zona rossa in Campania. Parliamo di scuse per un semplice motivo: è la Regione a pagare le mensilità, a distribuire i ristori nazionali e ad occuparsi delle spese di sanificazione! Anche accusare la riduzione delle entrate non è una giustificazione, in quanto nello stesso periodo l’ANM ha aumentato le corse degli autobus, mentre questo mutilamento del servizio è l’unico caso registratosi nel nostro paese, da nord a sud».

E infine la presa di posizione nei confronti dei lavoratori dell’azienda di trasporto. «In questa ottica – dichiarano – riteniamo giustificata la protesta che è portata avanti in queste ore da parte del personale viaggiante e le sigle sindacali, dovuta non da un mancato accordo sull’aumento degli stipendi come viene erroneamente riportato, bensì dalla riduzione stipendiale che risulterebbe da questo taglio. Tutto questo mentre i contagi sono in vertiginoso rialzo».

Danilo Roberto Cascone



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