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Pomigliano d’Arco: Salvatore Cioffi è il presidente “a cinque stelle” del consiglio comunale

Sembra essere tornato il sereno nella coalizione che guiderà Pomigliano d’Arco nel prossimo futuro. Dopo un po’ di giochi politici e giochi di forza, è stato eletto presidente del Consiglio Comunale il pentastellato Salvatore Cioffi.

La decisione e soprattutto la votazione ha avuto una gestazione complessa e non senza uno strascico di punti interrogativi che già segnano i primi passi di questa nuova amministrazione giallo rossa che, rispecchiando la coalizione governativa, ha vinto la competizione elettorale di settembre.


Giovedì 19 novembre c’è stata la prima seduta dell’assise pubblica, nel corso dell’adunanza, come di prassi, si sarebbe dovuta svolgere l’elezione del Presidente del Consiglio Comunale. La candidatura certa, come certa appariva l’elezione, di Salvatore Cioffi del M5S, ex consigliere d’opposizione durante l’amministrazione Russo, però non andava in porto.

Parte della maggioranza Del Mastro, la parte rossa, per intenderci, insieme all’opposizione presentavano un provvedimento, per richiedere il rinvio della seduta a causa dell’assenza forzata del consigliere Pd, Giovanni D’Onofrio risultato positivo al Covid-19. Nonostante il primo cittadino non fosse per nulla intenzionato a rinviare l’elezione del presidente e di Cioffi nella fattispecie, si era dovuto arrendere al voto favorevole al rinvio del consesso civico che, contando sul voto del Pd e di parte delle opposizioni, otteneva il rinvio al giorno seguente. Sembra che il provvedimento sia passato per i voti dei consiglieri di maggioranza della lista “Pomigliano 2020” e di quella di “Nuove generazioni” che avevavno sostenuto la richiesta, mentre i  consiglieri di “Rinascita” e di “Idea Pomigliano” si siano astenuti.


Il giorno seguente, il 20 novembre, in sala consiliare era presente anche il consigliere D’Onofrio, ovviamente non di persona, ma grazie ad un collegamento in videoconferenza gli permetteva di partecipare al dibattito e all’elezione del Presidente. Appena aperta la seduta, era proprio il democratico D’Onofrio a prendere la parola e, certamente non come avrebbe fatto un alleato di governo, a sottolineare tutte le contraddizioni mostrate della maggioranza della quale lui stesso fa parte. D’Onofrio accennava a tristi sparizioni di potere che minano lo spirito della coalizione stessa: “Quel voto che vi ha messo sotto ieri, è stato un voto politico, tuonava e presentava la sua candidatura per guidare la pubblica assise cittadina.

E in effetti qualcosa non tornava ai “commensali” il giorno prima. La richiesta di rinvio presentata ed approvata il giorno precedente, forse era figlia di un mero calcolo di spartizione: forse il “giallo” era fin troppo prevalente sul “rosso”. Ed in effetti la candidatura di Cioffi, componente del gruppo pentastellato, sposta ulteriormente il peso politico nella nuova amministrazione Del Mastro. Il Movimento 5 Stelle, in effetti, già conta due assessori all’interno della giunta e di più il sindaco, che da più parti, è considerato proprio espressione del Movimento del ministro pomiglianese Di Maio. L’ulteriore peso aggiunto con il Presidente del Consiglio di certo non era ben accetto dal resto della maggioranza.


Giunti alla votazione in corsa per il prestigioso incarico politico-amministrativo cominciavano le lotte intestine e sotterranee: al primo scrutinio, Cioffi otteneva 11 voti a fronte dei 17 necessari per l’elezione. Un voto risultava premiare D’Onofrio, uno a Raffaella Morra (M5S), uno a Vera Toscano (M5S), mentre le 9 preferenze dell’opposizione andavano a Domenico Leone (Idea Pomigliano). Due le schede bianche.

Un inutile secondo scrutinio, risultato ricalcare esattamente il primo, non lasciava presagire nulla di buono per un’amministrazione appena insediata e già apparentemente giunta sul baratro di una insanabile rottura.

Ma proprio mentre sembrava che il giocattolo si fosse rotto prima di tirarlo fuori dalla scatola, con il terzo tenattivo, Cioffi “sbaragliava” la concorrenza ottenendo 16 voti, questa volta sufficienti dato che il quorum al terzo scrutinio si abbassa a soli 13 voti. Per Giovanni D’Onofrio venivano scrutinati ben 9 voti.


Salvatore Cioffi diventava così presidente, presumibilmente con i voti di tutta la maggioranza più il primo cittadino, appunto 16. Stando a questi calcoli, lo stesso D’Onofrio avrebbe votato per il presidente a cinque stelle, mentre tutta la minoranza avrebbe votato proprio l’ex ribelle D’Onofrio.

I due vicepresidenti sono poi andati al Pd con Antonio Toscano, mentre per l’opposizione è toccato a Salvio Coppola della lista civica Forza Pomigliano.

Pace fatta o tregua apparente? Solo il tempo ci potrà rispondere, anche se una dichiarazione social rilasciata il giorno successivo dal giovane Antonio Avilio della lista “Rinascita” lascia un po’ di sconcerto e di confusione sulla volontà espressa dai voti di maggioranza durante l’elezione del presidente. In questa dichiarazione il consigliere a nome di tutto il gruppo Rinascita si augura che il presidente Cioffi possa svolgere bene il suo lavoro a tutela della città. Palesando il suo apprezzamento e la condivisione delle idee espresse da Giovanni D’Onofrio durante il suo intervento iniziale nella seconda seduta consiliare: “D’Onofrio ha trovato in me consenso reale ed elettorale, perché avrebbe potuto essere figura di garanzia e di rappresentanza di tutti i problemi che abbiamo denunciato, oltre al fatto che si tratta di persona appartenente alla maggioranza di governo ed espressione del centrosinistra locale”.


In ogni caso, la presunta crisi, per il momento sembra essere scongiurata anche se qualche conto proprio non torna. I dubbi prova a scacciarli definitivamente il sindaco professore, che si dice fiducioso per il lavoro che sarà svolto dal neo presidente, dal Consiglio Comunale e dalla giunta per il futuro della cittadina pomiglianese, che sta affrontando un momento storico così difficile anche a causa della pandemia.

Tra contraddizioni e malumori interni alla maggioranza, i pomiglianesi restano con il fiato sospeso, attendendo l’avvio dei lavori che la giunta del cambiamento porterà nella cittadina delle fabbriche, augurandosi di aver riposto bene la propria fiducia nelle urne lo scorso settembre, sperando di poter finalmente “voltare pagina”.

Cinzia Porcaro



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