Nuovo colpo al giro di scommesse illegali sull’asse Palermo – Castellammare – Gragnano. C’è anche Antonio Inserra, 55enne stabiese ma trasferitosi da tempo nella città dei Lattari, nell’elenco dei 15 arrestati ieri mattina dalla guardia di finanza. Per gli inquirenti faceva parte di una organizzazione che gestiva centri scommesse attraverso cui operava la raccolta illecita. Inserra è finito ai domiciliari, nell’ambito dell’operazione partita dalla Sicilia e denominata “All – in”. Di questo gruppo facevano parte anche figure di rilievo come Rosario Chianello e Michelangelo Guarino e si avvaleva della collaborazione di Giovanni Di Noto, detto “Gianfranco”, già tratto in arresto in quanto ritenuto elemento di spicco della famiglia mafiosa Della Noce. Del gruppo di Inserra facevano parte anche Davide Catalano, Giacomo Bilello, Pietro Montalto e Salvatore Lombardo.
Secondo gli investigatori, un altro gruppo criminale (che lavorava insieme a quello di Inserra e soci) sovrintendeva all’operatività di una rete di agenzie, ognuna delle quali riconducibile a soggetti di fiducia, cosiddetti “master”. Tra gli arrestati ci sono anche altri due campani: Christian Tortora, 44enne di Battipaglia (Salerno) e Pasquale Somma (50 anni, di Angri). Tutti dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo delle scommesse e truffa ai danni dello Stato, nonché di trasferimento fraudolento di valori. I finanzieri hanno sequestrato un’agenzia di scommesse situata a Gragnano, in piazza Marconi, insieme ad altri 5 punti scommesse siciliani, per un valore complessivo di circa un milione di euro.
L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo è coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e ha fatto saltare una rete commerciale illecita, che generava volumi di giocate di almeno 2,5 milioni di euro al mese. Dei 15 arrestati, sei sono finiti in carcere e nove ai domiciliari. Impegnati un centinaio di militari delle fiamme gialle in forza ai reparti di Palermo, Napoli e Salerno che stanno effettuando anche numerose perquisizioni in Sicilia e Campania.