Al via “Fratielle e Surelle social” a Castellammare di Stabia. L’antica tradizione stabiese come da sempre precede di 12 giorni la festa dell’Immacolata, festeggiata l’8 dicembre. Nell’anno del coronavirus non potrà essere festeggiata per le strade della città, nei vari quartieri, ma si è aperta e si svolgerà sulle piattaforme digitali.
L’idea proposta da Gaetano Cuomo e Marilena Cuomo è stata prontamente accettata e messa in campo dall’amministrazione comunale, che, a causa dell’emergenza Covid, non ha potuto dare l’ok per l’ordinario svolgimento della festa ed ha cercato un metodo sicuro e digitale per non annullare del tutto questa usanza cittadina.
“Ogni anno – ha spiegato il sindaco Gaetano Cimmino – i quartieri preparano con sacrificio e devozione la loro novena per invocare e rendere omaggio alla Madonna Immacolata invitando con un canto lento e modulato i fedeli ad unirsi in processione e recitare il Rosario per dodici notti.
Quest’anno, a causa dell’emergenza Covid, non sarà possibile questo momento spirituale di aggregazione. L’idea di Gaetano e Marilena Cuomo è quella di non interrompere la tradizione, condividendo ogni mattina la propria “stella”, in un momento di unità sociale per accendere animi e speranze. Quella di Fratielle e Surelle è una voce antica che lega la città di Castellammare di Stabia a una tradizione che si perde nella notte dei tempi”.
Oggi 26 novembre, alle ore 5, è stato lanciato sui profili social ufficiali del sindaco Cimmino e del Comune di Castellammare il primo video. Il video è stato seguito dalla cittadinanza in diretta Facebook ed ha registrato la voce votiva registrata di Gennaro Esposito di via Regina Margherita. “Una volta eravamo giovani forti ma adesso che il tempo è passato, ci sentiamo stanchi. Abbiamo però l’amore e la tradizione che ci spingono ancora, dopo 42 anni, ad invocare la misericordia di Maria Santissima, madre di Gesù Cristo. Cosa sarebbero le tradizioni?”, ha spiegato il signor Esposito ai sui cari concittadini stabiesi prima d’intonare il canto.
“Fratielle e surelle” affonda le sue radici in un racconto tra la leggenda e la realtà. Si tramanda di generazione in generazione il racconto di una notte di tempesta, in cui un gruppo di marinai, che si trovava in mare, fu travolto dalle onde. Travolti ed uccisi dalla burrasca, uno nei naviganti naufragati chiese aiuto alla Madonna. Pochi istanti dopo veniva accecato da una forte luce che lo faceva svenire. Riacquistando i sensi, l’uomo si ritrovava sano e salvo in riva alla spiaggia di Castellammare. Raccontando quanto accaduto ai suoi soccorritori, tutti insieme per la prima volta, intonavano il canto di lode e ringraziamento alla Madonna.
Emanuela Francini