“Zone rosse, zone arancioni, zone gialle. La mia opinione è che queste zone sono una grande buffonata”.

Non usa mezzi termini il governatore della Campania, Vincenzo De Luca “Abbiamo verificato con quanta difficoltà dal Ministero della Salute comunicano i dati oggettivi per la classificazione”. L’accusa si fa poi meno teatrale, ma molto più pesante: “…ci sono ragioni obiettive per le classificazioni, poi ci sono alcune ragioni rinviano semplicemente a ragioni di politica politicante, la sanità non c’entra niente”.


Per De Luca la “buffonata” sta nel fatto che, nonostante le restrizioni, mancano del tutto i controlli: “È tutto aperto e il livello dei controlli, tranne forse nella prima giornata, è uguale a zero. Parlare di zona rossa mi fa innervosire, indignare.

Io ormai mi sono convinto, e lo dico tranquillamente ai miei concittadini, che siamo nelle mani del Padreterno e, per quanto ci riguarda, della Regione Campania. Tutto il resto è una valanga di chiacchiere, fumo, ipocrisia e finzioni. Questa non è una zona rossa, non so che cosa sia, ma evitiamo perlomeno di prenderci in giro”.


Intanto da domenica la Lombardia con 5.697 casi e 181 morti nelle ultime 24 ore diventa Zona Arancione, mentre la Campania, con 2.924 casi e 63 morti, per lo più relativi ad un resoconto di diversi giorni, resta rossa.

Con un nota stampa il governatore, Vincenzo De Luca chiarisce la sua posizione: «Apprendo con viva emozione la decisione del Governo sulle zone Covid. Noi siamo com’è noto, da sempre, per la linea del rigore e della prudenza.


Dunque esprimo la mia piena condivisione, purtroppo solo virtuale, visto che l’unica zona rossa realmente esistente da noi è la zona dell’aglianico. Tutto il resto è propaganda. I controlli sono pari a zero. Sono in libera uscita tutti, tranne i venditori di pantofole di panno beige».

Poi prosegue con amara ironia e aggiunge: «Apprezzo tuttavia la coerenza del Governo: solo tre giorni per entrare in zona rossa; ancora tre giorni per uscirne, senza spiegare mai nulla».

Le dichiarazioni del presidente della Giunta regionale campana si concludono rinnovando ancora una volta la richiesta al Governo di «…fare un’operazione trasparenza, rendendo pubblici, per tutte le regioni: i dati veri sulle terapie intensive realmente esistenti; i dati chiari e non confusi, sulla tipologia dei tamponi effettuati»

Campania e Toscana dovranno attendere un’altra settimana per un ulteriore rivisitazione di una mappa che al momento lascia perplessi molti governatori. Dal 4 dicembre dovrebbero scattare le nuove zone.



 

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