Tutti a Castellammare di Stabia e dintorni conoscono Nerone. Parliamo del cane “eletto” a furor di popolo “sindaco” della città con tanto di targhetta di riconoscimento. Una storia incredibile quella di Nerone, protagonista (e numerosissime prove fotografiche lo dimostrano) dei momenti più importanti vissuti dai cittadini di Castellammare negli ultimi anni. In prima fila ai cortei, alle manifestazioni, agli eventi in piazza e nelle strade. Ha accompagnato cittadini, operai, studenti, sempre in prima fila.



Nerone: uno dei simboli di Castellammare

Un comportamento incredibile che ha reso Nerone uno dei simboli della città. Migliaia di cittadini sono affezionati all’animale che ha sempre mostrato di amare la sua libertà. Fino a poco tempo fa era possibile incontrarlo in centro, in villa comunale, tra piazza Umberto e via IV Novembre. Poi qualcosa è cambiato. Nerone ha cominciato a mostrare gli acciacchi dell’età non più giovanissima. Di lui si sono sempre presi cura i volontari dell’Adda, l’Associazione per la Difesa dei Diritti degli Animali, e la clinica veterinaria di piazza Giovanni XXIII. Ultimamente Nerone è stato anche ospite del sindaco “vero”, “umano”, Gaetano Cimmino in Municipio che si è aggiudicato all’asta una serigrafia ritraente l’animale. L’asta era stata organizzata proprio per raccogliere un contributo al sostentamento di Nerone.



Le segnalazioni sulle sue condizioni

E’ ormai noto a tutti che Nerone è affetto da un tumore alla bocca purtroppo inoperabile. Una condizione non facile che ha preoccupato volontari e cittadini che si sono mobilitati per assicurargli le opportune cure. Le segnalazioni sulle condizioni di Nerone si sono moltiplicate fino ad arrivare ai veterinari dell’Asl Na 3 Sud. L’Autorità Sanitaria è così intervenuta portando via l’animale da Castellammare per visitarlo. Il verdetto è stato che Nerone non può continuare a vivere in strada ma ha bisogno di essere accudito.



Aperte le porte di casa

Venuti a conoscenza della notizia, sono intervenuti a loro volta ancora una volta l’Adda nella persona della presidente Rosaria Boccaccini. Meglio in casa, nella sua Castellammare, che in un canile chissà dove. La presidente ha così aperto le porte di casa sua a Nerone. Che purtroppo, però, continua a reclamare “a gran voce” la sua libertà.



“Tutti felici ma lui?”

A raccontare quello che sta accadendo in questi giorni è proprio Boccaccini che in un post su Facebook ha parlato ai suoi concittadini. “Tutti vi preoccupavate di Nerone – ha scritto la presidente dell’Adda – che la notte girava sotto la pioggia. Ebbene, da quando ha a disposizione una stanza, un comodo divano con coperte ed un plaid, quella stanza la sta distruggendo e passa le sue notti fuori al balcone sotto l’acqua scrosciante prendendo a testate la ringhiera. Ogni tanto entra e prende a zampate il vetro della porta. Vive in casa su un comodo divano dal quale tira via plastica e coperta in attesa della prossima uscita. Dopo 20 anni in cui ha sempre rifiutato una casa, ha seguito tutte le manifestazioni della città aprendo i cortei, vedersi chiuso tra quattro mura è stata la cosa peggiore. Tutti felici ma lui?”.

Gli stabiesi si dividono

Già, la domanda più importante è proprio questa. Nerone è costretto a rinunciare alla sua libertà. Per il suo bene, certo, e per l’intervento dell’autorità sanitaria. Ma qual è davvero la cosa migliore per il “sindaco” di Castellammare di Stabia? Gli stabiesi si stanno dividendo tra chi lo vorrebbe di nuovo libero e chi ringrazia la presidente dell’Adda, anch’ella però convinta che Nerone non avrebbe mai dovuto perdere la propria libertà. La libertà di andare, e andare, e andare, per le strade della sua Castellammare.



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