Per De Luca continuano a non esserci mezze misure. “Rigore, rispetto delle regole e limitazioni”, niente spostamenti nel corso delle festività e assolutamente guardia ancora alta.

“Dobbiamo avere il coraggio di dire ai nostri concittadini che quest’anno Natale, Capodanno, non esistono“, così il presidente della Regione Campania nella diretta del venerdì per il punto sulla situazione Covid.


Le prossime feste saranno condizionate dalle misure contro la diffusione del coronavirus: “Devono essere giorni – ha aggiunto De Luca – di raccoglimento familiare, religioso, ma non possono essere i giorni delle feste normali, altrimenti andiamo al disastro. Abbiamo visto alcune immagini di Torino e di Milano appena uscite dalla zona rossa. Una valanga di persone nelle strade del commercio e della movida. Possiamo decidere di impiccarci con le nostre mani“.

Commenti “deluchiani” potrebbe dire qualcuno, e forse è anche vero, ma di certo le parole del governatore hanno un fondo di verità.

La mappa del rischio su base regionale viene riscritta ancora una volta in queste ore. Ma ormai sembrano saltati gli automatismi legati ai parametri. In fascia gialla entra la Lombardia, dove trova il Veneto. Le due regioni oggi di certo non hanno fatto segnare dati confortanti: i lombardi colpiti dal virus nelle ultime 24 ore sono stati 2.938 e sono stati 132 quelli uccisi dalla malattia, mentre 3.883 sono stati i veneti positivi sempre in un giorno con 108 morti.

La Campania con 1.340 nuovi positivi, meno della metà di quelli registrati in Lombardia e quasi un terso di quelli in Veneto, e 63 morti, resta ancora arancione.



“Dobbiamo sapere che in queste due settimane ci giochiamo il futuro del nostro Paese. Decidiamo, nell’arco di una decina di giorni, a seconda delle decisioni che prendiamo, se ci sarà un’ecatombe a gennaio oppure no”, ha sottolineato il governatore campano. “Mi auguro – ha aggiunto – che sia chiaro il problema che è di fronte al nostro Paese.

Continuiamo ad avere 800-900 morti al giorno e riprendiamo la manfrina che abbiamo registrato nel periodo estivo, soprattutto per iniziativa di tante Regioni del Nord, che stanno pagando oggi il rilassamento che hanno avuto nei mesi passati. Sono state alcune Regioni del Nord che a maggio e a giugno hanno iniziato la pressione: apriamo tutto, i centri commerciali, le discoteche, i luoghi di ritrovo. Oggi i dati delle terapie intensive ci presentano un quadro di questo tipo: abbiamo oggi 140 ricoveri in Campania, il doppio in tante regioni del Nord e del Centro”.


La Regione Campania, ha ribadito De Luca, “è collocata sulla linea di sempre: noi vogliamo aprire tutto ma per sempre, non aprire una settimana, cedere alla demagogia e poi dover richiudere per mesi, a cominciare dal 2021″.

Poi, in serata, Vincenzo De Luca sul suo canale social ha ribadito ancora una volta la posizione della Campania: “Sento ripetere dai vari notiziari televisivi che ci sarebbe un assedio da parte delle Regioni nei confronti del Governo per chiedere provvedimenti meno rigorosi. La Regione Campania chiede, invece, provvedimenti PIÙ RIGOROSI, non meno rigorosi”. Ed ha ancora una volta ripetuto: “Mi auguro che sia chiaro a tutti il problema che abbiamo davanti”.

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