E’ terminata all’alba di oggi la fuga del latitante Antonio Di Martino di 40 anni, figlio del boss Leonardo detto ‘o lione, rampollo del clan Di Martino-Afeltra di Gragnano. L’operazione è stata effettuata dagli agenti della polizia di stato coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli.



Il 40enne Antonio Di Martino era ricercato dal 2018 per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il cerchio si è stretto sempre più attorno al latitante esponente di spicco della cosca egemone del territorio dei monti Lattari tra Gragnano e Pimonte. La notte scorsa, la squadra mobile, unitamente al personale del Commissariato di P.S. Castellammare di Stabia, al termine delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Napoli- D.D.A., con l’ausilio del personale del Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza (N.O.C.S.) e del Gruppo Esplorazione Aeromarittima della Guardia di Finanza, ha proceduto alla cattura del latitante Di Martino Antonio , già gravato da precedenti penali, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nel 2018 dal G.I.P. di Napoli, in quanto ritenuto gravemente indiziato del reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

DI MARTINO, come evidenziato nel suddetto provvedimento restrittivo, è ritenuto ai vertici dell’omonima organizzazione criminale operante principalmente nel territorio a ridosso dei Monti Lattari e, in particolare, nei comuni di Gragnano, Pimonte e Castellammare di Stabia.



Il ricercato già in passato è sfuggito ai tentativi di cattura da parte delle forze dell’ordine: nel 2013 si diede alla fuga dopo aver violentemente aggredito una pattuglia dei Carabinieri che lo aveva fermato per un controllo; nel 2015, intercettato da una pattuglia della Polizia stradale, riuscì a fuggire dopo essersi lanciato nel vuoto da un cavalcavia dell’autostrada A16; nel 2018 si è sottratto all’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare per cui è latitante, gettandosi nell’area boschiva adiacente.

Le lunghe indagini della Squadra Mobile hanno evidenziato che saltuariamente l’uomo ritornava presso le abitazioni riconducibili al suo nucleo familiare site nel comune di Gragnano, in provincia di Napoli. Proprio in quei luoghi, ove l’intervento è reso particolarmente difficoltoso dalla fitta boscaglia, dalla presenza di cancelli agli ingressi, di cani di grossa taglia e di sistemi di videosorveglianza, questa notte è stato tratto in arresto dagli investigatori.



All’atto dell’intervento, l’indagato si è dato nuovamente alla fuga, nascondendosi all’interno dell’area boschiva adiacente all’abitazione, ove è stato rintracciato dopo circa due ore, grazie alla perlustrazione effettuata dagli Uffici investigativi e dal Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza, supportati anche dall’utilizzo dei droni.

Nello specifico, personale appartenente alla Polizia di Stato è stato imbarcato sul velivolo ATR del Gruppo Esplorazione Aeromarittima della Guardia di Finanza da dove, grazie alla sofisticata strumentazione tecnologica di bordo, è stato possibile contribuire al coordinamento dell’attività effettuata dalla Squadra Mobile di Napoli.



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