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Omicidio a Casola, cosa è davvero successo nelle palazzine di via Vittorio Veneto

omicidio casola di napoli gennaio 2021

Ucciso dal cugino al termine di una lite per gelosia. Inizio d’anno nel sangue sui monti Lattari. Una lite scoppiata per motivi di gelosia sfocia in tragedia. A perdere la vita è Salvatore Palombo, 44enne di Casola di Napoli, capofficina nella sede della Toyota di Castellammare. L’uomo è stato accoltellato poco dopo le 17, nei pressi della sua abitazione di via Vittorio Veneto. L’aggressore si è consegnato in sera ai carabinieri: si tratta di Umberto Longobardi, anch’egli 44enne e pluripregiudicato, suo parente. Tutto è accaduto quando nei pressi delle palazzine popolari di via Vittorio Veneto nasce una lite tra due donne, per futili motivi probabilmente legati alla gelosia. Le urla attirano le attenzioni dei loro parenti, tra questi Palombo che scende in strada per vedere cosa stesse realmente accadendo.



Nasce così un diverbio con Longobardi. Quest’ultimo sospettava che la vittima avesse una relazione con una sua congiunta. Da qui la lite. Tra i due volano subito parole grosse. Poi, in men che si dica, si passa alle vie di fatto. Umberto Longobardi estrae dalla tasca del giubbotto un coltello e colpisce ripetutamente Palombo in più parti del corpo. Il 44enne è stato accoltellato varie volte al petto, all’addome e al basso ventre, prima che l’aggressore scappasse. Salvatore Palombo si è accasciato al suolo, tra le urla disperate dei suoi familiari. E così quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio di festività di inizio anno si trasforma in tragedia. Subito si è messa in moto la macchina dei soccorsi. In via Veneto, dopo pochi minuti, è arrivata un’ambulanza del 118, che ha trasportato Palombo al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare. Qui l’uomo è giunto in fin di vita ed è morto poco dopo, a seguito delle gravi ferite riportate.



Sul luogo dell’omicidio si sono recati anche i carabinieri del nucleo operativo stabiese, agli ordini del capitano Carlo Venturini e del tenente Andrea Riccio, insieme ai colleghi di Gragnano per effettuare tutti i rilievi del caso. Secondo una prima ricostruzione la lite sarebbe sfociata per questioni di gelosia. La vittima sarebbe stata uccisa nel corso della lite, scoppiata per motivi di gelosia tra famiglie imparentate e che vivono nello stesso stabile. I carabinieri sin dopo le primissime fasi dell’omicidio erano sulle tracce dell’aggressore, che è stato subito identificato. Poi, in serata, l’uomo si è consegnato spontaneamente ai carabinieri di Castellammare ed ha confessato. Longobardi è stato così portato nel carcere napoletano di Poggioreale, con l’accusa di omicidio. Inizia dunque nel peggiore dei modi il 2021 nella piccola cittadina dei monti Lattari. Una lite sfociata nella tragedia e che fa iniziare il nuovo anno sotto i peggiori auspici.



Tra i due cugini da tempo non correva buon sangue. Motivi familiari, gelosie varie, hanno trasformato il rapporto tra congiunti in un vero e proprio incubo. La situazione è peggiorata in via Vittorio Veneto, a poche decine di metri dal centro cittadino. Una nuova lite, questa volta cominciata dalle donne della famiglia, sempre per gli stessi motivi legati alla gelosia. Insulti, urla, minacce varie. Fino a quando intervengono Palombo e Longobardi, in un primo momento per cercare di riportare la calma. Ma poi la situazione volge subito al peggio. I toni si fanno sempre più pesanti. Volano insulti, qualche schiaffo. Poi, all’improvviso, Longobardi estrae un coltello dalla tasca del giubbotto e si dirige verso suo cugino. Lo colpisce diverse volte con efferata violenza, fino a che Palombo stramazza al suolo. A Casola, piccolo paese situato nel cuore dei monti Lattari, quasi tutti si conoscono e molti sono legati da rapporti familiari.



Sarà adesso l’autopsia sul corpo di Salvatore Palombo, già predisposta dai magistrati della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, a chiarire il numero preciso delle coltellate inferte da Longobardi al suo parente. I carabinieri hanno subito ascoltato tutti gli altri familiari della vittima, nel tentativo di ricostruire i momenti drammatici che hanno preceduto il ferimento dell’uomo. Gli inquirenti, in poche ore, rimettono insieme la sequenza di violenza che dà inizio all’anno nel peggiore dei modi. Poi in serata Umberto Longobardi si consegna spontaneamente ai carabinieri, dopo circa tre ore di fuga. E confessa l’omicidio. La notizia si diffonde subito nel piccolo centro dei monti Lattari. E su Casola di Napoli scende la notte. Una notte triste, di lutto, che apre il 2021 sotto i peggiori auspici.



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