Il 2020 è stato senza dubbio l’anno del dolore, della paura e dell’incertezza. Tutti abbiamo compreso fino in fondo cosa sia la libertà, nel momento in cui ci sono stati impediti anche i gesti più semplici e spontanei quali un abbraccio, un bacio, una carezza, una passeggiata con gli amici.

I bambini, che hanno subito di più le restrizioni, hanno pagato il prezzo più alto, ma più degli adulti sono stati capaci di adattarsi ai nuovi comportamenti, imparando ad esprimersi attraverso gli sguardi e a nuove forme di comunicazione a distanza.


Proprio di questi giorni è la notizia, che dopo l’approvazione dell’Ema, la Commissione europea ha autorizzato l’entrata in commercio del vaccino, sperimentato in tempi record. Questo, al momento, è l’unico rimedio scientifico che abbiamo per uscire dalla pandemia.

Il vaccino utilizzato in Italia, Pfizer, dal 27 dicembre e l’altro, Moderna, che verrà utilizzato da gennaio, contengono il virus con la sola molecola di un inviato speciale, l’Rna messaggero, responsabile della produzione della proteina Spike, gancio fondamentale per poter entrare nelle nostre cellule ed innescare il processo di riproduzione virale. In questo modo con la produzione della sola proteina, rilasciata nel liquido interstiziale delle cellule, si innesca una risposta immunitaria primaria e secondaria, in grado di poter contrastare un eventuale attacco da parte dell’agente patogeno.

Stando agli studi scientifici, l’efficacia è del 90%, per cui bisognerà comunque adottare comportamenti corretti e misure di contenimento del rischio di contagio, continuando ad indossare la mascherina e a curare l’igiene delle mani, sempre mantenendosi alla giusta distanza preferibilmente in luoghi all’aperto, anche perché, al momento, il vaccino può essere somministrato solo ai maggiori di 16 anni, in tempi che si annunciano piuttosto lunghi. L’immunità di gregge si prevede possa essere raggiunta non prima del prossimo autunno.


Il rischio di reazioni allergiche, sempre esistente, rende necessario rivolgersi al proprio medico curante prima di procedere alla somministrazione.

“L’Istituto comprensivo Francesco Di Capua di Castellammare di Stabia, in quanto Ente pubblico, sensibile alle esigenze delle famiglie e degli alunni, attivo in una comunità duramente colpita da questa pandemia, ha ritenuto opportuno adoperarsi in una azione informativa, fornendo notizie utili e ufficiali attraverso un PowerPoint pubblicato sul sito della scuola, in merito alla campagna di vaccinazione, che ricordiamo al momento non essere obbligatoria. Ci auguriamo che il 2021 possa essere l’anno della svolta, l’anno di un graduale ritorno alla normalità e abbiamo scelto, per comunicare questa nostra intenzione, un’immagine assai cara ai bambini e non solo, la Befana, che a gennaio con le sue scarpe rotte, ha deciso di abbandonare per una volta la sua scopa e di volare con un insolito mezzo di trasporto, consegnando ad ognuno di noi un dono speciale”.

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