Le origini del “nuovo Coronavirus”, gli USA rendono pubbliche nuove informazioni

"Le rivelazioni di oggi scalfiscono solo la superficie di ciò che è ancora nascosto sull'origine di COVID-19 in Cina"

“La mortale ossessione del Partito Comunista Cinese per la segretezza e il controllo va a scapito della salute pubblica in Cina e in tutto il mondo”, a scriverlo è il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America all’interno dell’ultima scheda informativa legata all’attività dell’Istituto di virologia di Whuan. Mike Pompeo afferma in un comunicato che gli Stati Uniti hanno sempre e ripetutamente chiesto “un’indagine trasparente e approfondita sull’origine del Covid-19”. Gli USA rendono quindi pubbliche nuove informazioni sulle origini del “nuovo Coronavirus”.

Il Segretario di Stato statunitense annuncia che proprio questa settimana è arrivato in Cina il team investigativo dell’OMS e che il Governo degli Stati Uniti “condivide oggi nuove informazioni” sulle attività che si sono sviluppate nei laboratori governativi cinesi nel 2019. Dunque sia Pompeo che l’US Department of State, pubblicano tre punti precisi ed indicativi dell’attività d’indagine che si dovrà andare a svolgere. All’interno della scheda informativa si specifica che le informazioni sono nuove e “precedentemente non divulgate” ed evidenziano “tre elementi sull’origine del COVID-19 che meritano un maggiore controllo”.

Le origini del “nuovo Coronavirus”, gli USA rendono pubbliche nuove informazioni

Le informazioni rilasciate riguardano quindi alcune Malattie che si sono verificate all’interno del Wuhan Institute of Virology, infatti si legge che: “diversi ricercatori all’interno della WIV si sono ammalati nell’autunno 2019”; che già dal 2016 i ricercatori dell’ Istituto di virologia di Whuan studiavano il RaTG13, cioè “il coronavirus di pipistrello identificato dalla WIV nel gennaio 2020 come il suo campione più vicino a SARS-CoV-2 (96,2% simile)”; ma anche che l’Istituto in questione “ha collaborato a pubblicazioni e progetti segreti con l’esercito cinese”.

La nota integrale del Dipartimento di Stato USA

La scheda dell’ufficio del Portavoce del Dipartimento di Stato spiega che queste “rivelazioni di oggi scalfiscono solo la superficie di ciò che è ancora nascosto sull’origine di COVID-19 in Cina”, che inoltre per avere un’indagine credibile sull’origine del COVID-19 è necessario “un accesso completo e trasparente ai laboratori di ricerca di Wuhan, comprese le loro strutture, campioni, personale e documenti”. Seguono i punti della scheda informativa:

1) Malattie all’interno del Wuhan Institute of Virology (WIV):

Il governo degli Stati Uniti ha motivo di credere che diversi ricercatori all’interno della WIV si siano ammalati nell’autunno 2019, prima del primo caso identificato dell’epidemia, con sintomi compatibili sia con il COVID-19 che con le comuni malattie stagionali. Ciò solleva interrogativi sulla credibilità dell’affermazione pubblica del ricercatore senior della WIV Shi Zhengli secondo cui vi era “zero infezione” tra il personale della WIV e gli studenti dei virus SARS-CoV-2 o correlati alla SARS. Le infezioni accidentali nei laboratori hanno causato diverse epidemie di virus in Cina e altrove, tra cui un’epidemia di SARS del 2004 a Pechino che ha infettato nove persone, uccidendone una. Il PCC ha impedito a giornalisti indipendenti, investigatori e autorità sanitarie globali di intervistare i ricercatori del WIV, compresi quelli che erano ammalati nell’autunno del 2019. Qualsiasi indagine credibile sull’origine del virus deve includere interviste a questi ricercatori e un resoconto completo della loro malattia precedentemente non denunciata.

2) Ricerca presso il WIV:

A partire almeno dal 2016 – e senza alcuna indicazione di interruzione prima dell’epidemia di COVID-19 – i ricercatori del WIV hanno condotto esperimenti che coinvolgono RaTG13, il coronavirus dei pipistrelli identificato dalla WIV nel gennaio 2020 come il suo campione più vicino a SARS-CoV-2 (96,2 % simile). Il WIV è diventato un punto focale per la ricerca internazionale sul coronavirus dopo l’epidemia di SARS del 2003 e da allora ha studiato animali tra cui topi, pipistrelli e pangolini. Il WIV ha un record pubblicato di condurre ricerche sul “guadagno di funzione” per progettare virus chimerici. Ma il WIV non è stato trasparente o coerente sul suo record di studio dei virus più simili al virus COVID-19, incluso “RaTG13”, che ha campionato da una grotta nella provincia dello Yunnan nel 2013 dopo che diversi minatori morirono di malattia simile alla SARS. Gli investigatori dell’OMS devono avere accesso alle registrazioni del lavoro del WIV su pipistrelli e altri coronavirus prima dell’epidemia di COVID-19. Come parte di un’indagine approfondita, devono avere un resoconto completo del motivo per cui il WIV ha modificato e quindi rimosso i record online del suo lavoro con RaTG13 e altri virus.

3) Attività militare segreta presso la WIV:

La segretezza e la non divulgazione sono prassi standard per Pechino. Per molti anni gli Stati Uniti hanno sollevato pubblicamente preoccupazioni sul lavoro passato della Cina sulle armi biologiche, che Pechino non ha né documentato né eliminato in modo dimostrabile, nonostante i suoi chiari obblighi ai sensi della Convenzione sulle armi biologiche. Nonostante la WIV si presenti come un’istituzione civile, gli Stati Uniti hanno stabilito che la WIV ha collaborato a pubblicazioni e progetti segreti con l’esercito cinese. Il WIV si è impegnato in ricerche classificate, compresi esperimenti su animali da laboratorio, per conto dell’esercito cinese almeno dal 2017. Gli Stati Uniti e altri donatori che hanno finanziato o collaborato alla ricerca civile presso la WIV hanno il diritto e l’obbligo di determinare se qualcuno dei nostri fondi per la ricerca è stato deviato a progetti militari cinesi segreti presso il WIV”.

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