Il gioco è un elemento importante in tutta la cultura italiana. Da Nord a Sud, dai tempi degli imperatori dell’antica Roma, passando per il Rinascimento, e fino ad arrivare alla prima casa da gioco fondata a Venezia nel 1638, i passatempi con carte, dadi e tombola fanno parte della tradizione italiana. Ma una regione in particolare è legata al gioco, ed è la Campania: patria della Smorfia e della Scopa, e della rielaborazione del celebre Tressette. Da Napoli a Salerno, Natale o altri momenti di aggregazione non sono completamente vissuti se non ci si riunisce almeno una volta attorno ad un tavolo per giocare insieme, per esempio con amici. Tradizione viva e presente tanto quanto i piatti tipici della consuetudine natalizia o pasquale campana, il gioco in particolare nella regione di Napoli è un momento particolarmente importante per ogni momento aggregativo.

La corsa dei cavalli e il mercante in fiera

Meno conosciuto, ma tanto apprezzato soprattutto nella zona di Salerno è la corsa dei cavalli. Anch’esso considerato gioco d’azzardo a tutti gli effetti, si svolge facendo “gareggiare” i quattro cavalli dei quattro semi delle carte napoletane, che avanzeranno di un “passo” ogni qual volta il mazziere estrarrà una carta del seme corrispondente. Altro gioco molto benvoluto soprattutto per la durata è il mercante in fiera. In questo gioco non servono particolari abilità, ma solo una certa dose di fortuna nel momento in cui c’è da “investire” sulle carte che il “mercante” metterà all’asta. Difatti lo scopo del gioco è rimanere con una o più carte in mano che corrisponderanno a uno dei premi finali. In tale intrattenimento è la figura del mercante ad essere fondamentale: deve infatti creare suspense e gestire al meglio la distribuzione delle carte messe all’incanto, oltre a dare ad ogni vendita un valore. Non è raro pagare tanto per una sola carta e poco per una somma cospicua di carte, cosa che aumenta ovviamente la possibilità di accedere ad uno dei premi.

Il saltacavallo: conosciuto anche come “morto” in altre regioni italiane

Altro gioco della tradizione campana è il saltacavallo, il cui svolgimento è molto semplice: si distribuisce una carta a ogni partecipante in senso antiorario e, partendo dal primo giocatore alla destra del mazziere, ogni giocatore verificherà se scambiare la propria carta con l’avversario alla propria destra o mantenere il proprio punteggio. Lo scopo del gioco è infatti quello di non rimanere con la carta più bassa in mano, qualora il mazziere dovesse avere la carta più bassa e questa sia dello stesso valore di uno dei giocatori, il mazziere ha sempre la meglio. Il giocatore perdente verserà una quota nel piatto centrale che andrà poi a formare il montepremi finale. In alcune zone d’Italia questo gioco è chiamato anche “morto” e questa variante è stata adottata anche in Campania.

Fra panettoni, baccalà, insalate di rinforzo e scambi di regali, i giochi e particolarmente quelli natalizi sono parte integrante dei periodi festivi. In Campania in particolare non è raro ritrovarsi attorno ad un tavolo per trascorrere del tempo con amici in diversi periodi dell’anno.

La tombola: elemento portante di ogni Natale 

Non tutti sanno che il gioco per eccellenza della tradizione natalizia, la tombola, fonda le proprie radici nella città di Napoli e solo nell’ultimo secolo fu legato alle feste natalizie. Fu difatti nel capoluogo campano, centro culturale ed economico del Regno delle due Sicilie, che nel 1734, in seguito ad una polemica fra Re Carlo III di Borbone e il frate Gregorio Maria Rocco, fu inventato il celebre gioco della tombola. Questo gioco è un obbligo in ogni casa italiana così come la presenza del presepe e dello scambio dei regali. Ad ognuno dei novanta numeri della tombola, il genio e la superstizione del popolo napoletano ha associato un significato ben preciso, riscontrabile nel libro della Smorfia. I giochi da tavola della cultura campana mettono tutti d’accordo e riescono ad unire attorno ad un tavolo sia gli amanti dei giochi più moderni e digitali che si possono svolgere su i migliori casinò live online o su applicazioni mobili tanto in voga adesso e che offrono svariate opzioni e modalità di gioco, sia gli appassionati della tradizione.

Il sette e mezzo: a Natale, ma non solo

Altro gioco tipico del periodo natalizio, ma non soltanto, è il sette e mezzo, che viene addirittura citato nella celebre canzone di Rino Gaetano “Nun te reggae più”. Se la tombola crea una diatriba fra chi lo considera gioco da tavola e chi un gioco d’azzardo, il sette e mezzo è assolutamente considerato un gioco d’azzardo, tanto da condividere con il blackjack il termine “sballare”: che sta ad indicare un punteggio che va oltre il massimo, che è appunto il 7 e ½. Intrattenimento ludico che si può giocare fino a 12 giocatori, è assolutamente uno dei pilastri della tradizione natalizia, ma di qualsiasi festa e non soltanto in Campania.



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