Ad appena poche ore dall’entrata in vigore del nuovo DPCM che regolerà la vita degli italiani fino al 5 marzo, il professor Walter Ricciardi ribadisce la sua convinzione sull’inutilità della divisione del Paese in zone di colore differente.

“I colori non bastano più –  ha affermato il consulente del Ministro della Salute, Roberto Speranza e professore ordinario d’Igiene all’Università Cattolica –  serve un lockdown totale, di almeno tre o quattro settimane” per proteggere la popolazione dalla nuove varianti che già circolano nel nostro paese e assicurare, altresì, una  fase delicata come quella della vaccinazione.


I dati riportano di nuovi contagi, probabilmente derivanti da comportamenti poco attenti del trascorso Natale e secondo il professore siamo, ormai, in piena terza ondata che si sta manifestando in tutta la sua recrudescenza con i 3.422 decessi degli ultimi sette giorni.

Ricciardi lamenta, inoltre, la difficoltà nel tracciare i contagiati: “Per ogni caso accertato – ha spiegato l’esperto – ce ne sono uno o due non rilevati. Il tracciamento è inadeguato e le Regioni sottovalutano l’importanza dei test”.



Le nuove disposizioni previste dall’ultimo DPCM, tra le quali la possibilità di recarsi nelle seconde case, sono probabilmente frutto dell’intenzione del governo di non inasprire gli animi già provati degli italiani, ma restano provvedimenti troppo “soft” secondo il professore che ribadisce la sua convinzione della necessità di misure più severe e restrittive.

“Il sistema dei colori è troppo soft e le regole delle zone rosse servono per rallentare l’epidemia – ha sostenuto – ma non abbatterla”.


Poi commenta le proteste delle regioni che non accettano il loro posizionamento nella fascia più critica con maggiori restrizioni: “Se le regioni continueranno a vivere le zone rosse come stigma resteranno sul plateau per sempre”, ed  ha anche aggiunto: “Quelle che sono state in zona rossa come Toscana e Campania sono migliorate, non vedo perché Lombardia, Provincia di Bolzano e Sicilia non debbano intraprendere lo stesso percorso”.

Relativamente al comparto scolastico, il consulente auspica da sempre la chiusura delle scuole. “Anche questo è sconveniente – ha dichiarato Ricciardi – ogni attività di massa in questa fase va bloccata”.

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