Tornano a sparare le pistole della camorra sui monti Lattari. E’ stato gambizzato ieri sera, nei pressi di via Madonna delle Grazie (al confine tra Santa Maria la Carità e Gragnano), il 56enne Antonio Cesarano, imprenditore di Gragnano e titolare di una concessionaria di automobili. Tutto è accaduto poco dopo le 19. L’uomo si trovava a piedi quando, all’improvviso, è stato avvicinato da una moto con in sella due persone. La persona che viaggiava sul sedile posteriore ha estratto una pistola e ha fatto fuoco più volte, mirando alle gambe del suo obiettivo. Antonio Cesarano è stato centrato da due proiettili, che lo hanno ferito alle gambe.



L’episodio è avvenuto davanti agli occhi increduli di diverse persone. E si è subito messa in moto la macchina dei soccorsi. Dopo pochi minuti, sul posto è giunta un’ambulanza del 118, che ha trasferito il 56enne al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo, dove i medici lo hanno curato. Antonio Cesarano non è in pericolo di vita. Sul caso indagano gli agenti di polizia del commissariato di Castellammare, agli ordini del primo dirigente Pietro Paolo Auriemma e del vicequestore Manuela Marafioti. Cesarano, secondo quanto si apprende da fonti investigative, avrebbe anche chiesto protezione ai poliziotti che sono arrivati sul posto della sparatoria.



Temeva che chi lo ha ferito potesse arrivare fin dentro l’ospedale per portare a termine la sua missione di morte. Subito sono scattate le indagini. Facendo leva anche sulle dichiarazioni rese dalla stessa vittima del raid, gli inquirenti stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica della sparatoria. Diverse sono al momento le piste seguite. A partire da una lite avuta magari per futili motivi con qualcuno, continuando con uno screzio precedente avuto con qualche pregiudicato della zona. L’obiettivo delle forze dell’ordine è dunque quello di dare al più presto una precisa chiave di lettura alla sparatoria che ha fatto ripiombare nella paura l’area dei monti Lattari.



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