USB – Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego, OSA – Opposizione Studentesca d’Alternativa e Rete Iside Onlus, hanno presentato denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, inoltrando anche alla Procura Regionale del Lazio presso la Corte dei Conti.

La denuncia riguarda le mascherine prodotte dalla FCA Italy “non rispondenti ai parametri stabiliti dal Dpcm 17 marzo 2020 n.18”.

Già a novembre dell’anno scorso Striscia la Notizia si era occupata delle mascherine FCA, e lo aveva fatto in seguito a numerose segnalazioni arrivate alla loro redazione da parte di studenti e genitori dei bambini più piccoli.


“Nei due lotti i test hanno rivelato una capacità di filtrazione rispettivamente del 67% e del 77%, decisamente inferiore quindi al 95% previsto dalla legge. Anche il coefficiente di respirabilità è risultato anomalo con un valore di 52,6 Pa/cm2, dato che per legge deve essere inferiore a 40 Pa/cm2”, scriveva Striscia la Notizia in un documento rilasciato dal suo Ufficio Stampa.

La FCA, aveva ricordato che le mascherine erano state regolarmente testate ed i relativi risultati inviati all’ISS – Istituto Superiore di Sanità per la validazione dei parametri dei prodotti.

FCA poi rispondeva sui fatti esposti nella trasmissione di Canale 5 come segue: “Fermo restando la conformità del prodotto…abbiamo chiaramente preso in analisi tutti gli spunti di miglioramento arrivati dagli attuali utilizzatori”.

Il video delle mascherine FCA di Striscia la Notizia:

Mascherine per la scuola FCA Italy USB, OSA e Rete Iside presentano denuncia per frodeUSB, Rete Iside onlus e OSA hanno quindi sporto denuncia alla Procura della Repubblica di Roma e alla Procura regionale del Lazio presso la Corte dei Conti sul caso delle mascherine prodotte negli stabilimenti FCA Italy per le scuole e le aziende, non rispondenti ai parametri stabiliti dal Dpcm 17 marzo 2020 n.18.

Nella denuncia, presentata dagli avvocati Carlo Guglielmi e Arturo Salerni, si chiede alla magistratura di verificare l’esistenza del reato di frode in pubbliche forniture e più in generale di pericolo per la salute pubblica, indicando – leggiamo dal comunicato – “inoltre la possibilità che si sia concretizzato un danno erariale, stante l’elevata produzione (11 milioni di mascherine al giorno, il 70% del fabbisogno delle scuole italiane) degli impianti FCA. Per tali fattispecie si chiede non solo di individuare i responsabili, ma anche di adottare provvedimenti cautelari (il sequestro) per bloccare la situazione e garantire l’incolumità di cittadini e lavoratori”.

Specificano i legali che la denuncia si basa sulle analisi di Archa srl (società accreditata da Accredia, ente designato dal governo italiano ad attestare competenza, indipendenza e imparzialità dei laboratori che verificano la conformità di beni e servizi alle norme), sul “potere filtrante” di due lotti di mascherine FCA Italy (uno pediatrico per le scuole prodotto a settembre 2020; uno per adulti prodotto per i lavoratori Fca a novembre 2020).

La USB e gli altri enti chiariscono che le analisi dicono che le mascherine pediatriche “hanno un potere filtrante dell’83-86% (invece del 98% previsto dalla norma); le mascherine per adulti un potere filtrante dell’89-90% (invece del 98%)”.

Nella conferenza stampa online tenuta per illustrare la denuncia, USB – annuncia ancora – di aver ricordato “come dell’inadeguatezza delle mascherine FCA si sia occupata a più riprese anche Striscia la Notizia, trasmissione con la quale USB, Rete Iside onlus e OSA hanno avviato un’interlocuzione per approfondire il caso di quella che si configura come ‘una frode gravissima’, con pesanti responsabilità del Ministero dell’Istruzione, “perché fin dal primo giorno tutti i lavoratori della scuola si sono resi conto dell’inadeguatezza delle mascherine, segnalandola al ministero”.

Andrea Ippolito



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