La Variante inglese continua a preoccupare gli scienziati di tutto il mondo. Nonostante la sua carica virale sembrerebbe inferiore a quella del ceppo originale, la velocità con la quale questa mutazione si sta diffondendo causando un numero di infetti considerevole, resta un campanello d’allarme da non sottovalutare.
Allo stato attuale non esistono studi che possano garantire o meno l’efficacia dei vaccini autorizzati ed in fase di somministrazione, ma il ragionevole dubbio innescato dall’eventualità che non possano debellare la varianti rende necessario accelerare il processo di vaccinazione.
Dalle ultime analisi, inoltre, parrebbe che la variante inglese diffusasi in Gran Bretagna, ma anche in Europa e oltre oceano, stia subendo delle ulteriori modifiche genetiche. Questo quanto emerso dai test effettuati da alcuni scienziati britannici che mostrano una mutazione della variante stessa.
Cosa potrebbe accadere, nel caso in cui una mutazione sconosciuta e più pericolosa si diffondesse nessuno può immaginarlo. Di certo se le varianti iniziassero a mutare laddove non sono ancora arrivati i vaccini si rischierebbe di invalidare il processo stesso di vaccinazione e riportare tutto il pianeta nel baratro di una nuova pandemia.
Gli esperti assicurano che avendo già basi solide su cui sono stati sviluppati gli attuali vaccini, si potrebbe partire avvantaggiati nell’elaborazione di un vaccino che possa rispondere anche alle nuove mutazioni genetiche, ma il rischio è troppo alto per prendersi il lusso di rischiare.
La prevenzione e le misure di contenimento restano la prima arma contro la diffusione del Covid-19, cui si deve associare ora una più veloce vaccinazione ovunque nel mondo.