Niente commissariamento del PD per Torre Annunziata. La decisione di “Annunziata” ha sforato i tempi e il primo partito torrese resta senza vertice cittadino, forse.

La ratifica del provvedimento, che sarebbe dovuta pervenire dalla Direzione regionale, non arriva nei termini di 30 giorni, come prescritto dallo statuto del partito ed è invalidata dalla mancanza del numero legale.

Si è concluso con un nulla di fatto inaspettato il tentato commissariamento del Pd oplontino, partito il 31 dicembre dello scorso anno e sfumato oggi per l’inesistenza del Partito a livello regionale su questa “sinistra” faccenda.


Paolo Persico

In quella data, senza peraltro informarne né preventivamente né successivamente il segretario cittadino in carica, Francesco Savarese, gli organi di stampa e l’opinione pubblica vennero informati circa la decisione assunta dalla Direzione regionale e provinciale di procedere al commissariamento esclusivamente da un comunicato diramato direttamente dal “prescelto” commissario Paolo Persico.

Il comunicato riportava la firma del segretario regionale Leo Annunziata. La scelta veniva motivata “sulla base della necessità di assicurare una guida di garanzia evitando eccessive contrapposizioni, con l’obiettivo di ricostruire, in tempi brevi, le condizioni per un funzionamento pieno e condiviso degli organismi e di affrontare la delicata situazione che si è determinata in città”.



Secondo i termini previsti dallo statuto del Partito Democratico la decisione del segretario regionale Leo Annunziata presa in accordo con il segretario provinciale Marco Sarracino, sarebbe dovuta essere ratificata entro 30 giorni e quindi entro il 30 gennaio scorso.

Tuttavia solo in data 2 febbraio e quindi già oltre i termini fissati, il Presidente dell’Assemblea Regionale, Berardo Impegno ha inviato ai membri del partito la mail attraverso la quale, in ottemperanza alle vigenti norme di distanziamento e contenimento del Covid, si sarebbe dovuto svolgere il voto.

Ed è a questo punto che si registra la seconda falla nel commissariamento, a questo punto, mai avvenuto: solo in 50, cioè meno della metà dei 120 aventi diritto al voto, hanno partecipato alla votazione invalidando in questo modo la ratifica della decisione.



Francesco Savarese

Chi guida il partito a Torre Annunziata adesso? Al momento c’è un segretario commissariato, ma non tanto e un commissario senza poltrona. Veramente un epilogo triste per un partito che ha fatto la storia politica di Torre Annunziata.

Intanto Francesco Savarese, segretario non commissariato, ha inoltrato una richiesta di accesso agli atti.

E mentre a tutti i livelli si tenta, con le buone e forse anche con le cattive, di ricomporsi e dare un segno di credibilità alla città, ai militanti e al Partito, la frittata sembra abbondantemente fatta.



 

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