E’ prevista per i primi di marzo l’autorizzazione per la somministrazione del vaccino Johnson&Johnson, sviluppato dalla Janssen, anche per l’Italia.
La casa farmaceutica statunitense ha già provveduto a presentare richiesta di autorizzazione in emergenza del suo siero alla Food and Drug Administration. Lo ha reso noto la stessa azienda che starebbe concludendo la terza fase della sperimentazione.
I dati raccolti sinora dagli esperti hanno fatto rilevare un’efficacia globale contro la malattia del 66%, percentuale che varia dal 72% riscontrato nel paese americano al 57% registrato nei paesi del Sudafrica. Dato, quest’ultimo, determinato dalla presenza della variante già in circolazione in quell’area geografica.
Secondo il colosso americano il siero offrirebbe una protezione completa contro l’ospedalizzazione e la morte e l’85% di efficacia contro le forme più gravi del virus.
Un vaccino “one-shot”, in una sola dose, è considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la migliore opzione in contesti pandemici, migliorando l’accesso, la distribuzione e la conformità, ha dichiarato Paul Stoffels, direttore scientifico e vicepresidente di J&J, che ha aggiunto: “L’85% per cento dell’efficacia nella prevenzione della malattia grave e la prevenzione degli interventi medici correlati proteggeranno potenzialmente centinaia di milioni di persone dagli esiti gravi e fatali del Covid”.
Dopo la FDA il passo successivo sarà il ottenere l’autorizzazione da parte degli organismi di controllo sanitario dei paesi di tutto il mondo che dovranno valutare il farmaco e decidere in merito. Secondo quanto ipotizzato, in Italia questo passaggio dovrebbe avvenire ai primi di marzo.
In attesa del via libera, la Janssen ha dichiarato che sarà in grado, sin da subito, di rispettare gli accordi presi con tutti i richiedenti.