La tequila ha avuto i suoi momenti di notorietà, ma il 2020 è stato l’anno della svolta, o forse il suo anno “whiskey”. Il famoso distillato pregiato messicano da tempo è su piccoli e grandi schermi: tra cameo ad Hollywood e sporadiche apparizioni perfino nei video musicali (come uno di Nicky Manaj in una sua hit del 2012), ma sta scalando rapidamente le classifiche di vendita dei superalcolici.

Dai ristoranti a tema messicano, sempre più diffusi nelle grandi città, fino ad arrivare in cima alla lista dei desideri dei migliori bartender europei, la tequila si è ritagliata uno spazio privilegiato nelle richieste di una sempre più appassionata platea di bevitori. Cambia la richiesta, cambia lo stesso consumatore di tequila, aumentano le richieste e cambiano gli scenari dell’intero settore.

2020, l’anno del boom della tequila

Altro che tequila bum-bum, il 2020 è stato di fatto l’anno del boom del distillato premium di origine azteca. Secondo alcuni studiosi del settore, il lockdown e in generale la scarsità di viaggi o spese accessorie hanno aumentato la vendita di tequila. Le riserve di distillati di alta qualità sono state generosamente ampliate nel 2020. Il web ha avuto un ruolo fondamentale: la consegna a domicilio ha facilitato enormemente la diffusione della tequila. Basta una rapida ricerca online per trovare le migliori tequila online su Tannico ad esempio, l’enoteca più grande del mondo. La consegna in 24/48 ore fa passare pochissimo tempo tra i click e la degustazione. Non solo la consegna, ma anche la diversa narrazione ha contribuito a far crescere il mondo tequila.

Centrale anche l’utilizzo dei social media nella sponsorizzazione dei distillati premium: l’utilizzo delle piattaforme per intrecciare relazioni che altrimenti si sarebbero arenate tra lockdown e zone di colore diverso, aumentato in maniera esponenziale, ha aiutato le aziende a crescere ancora, ampliando il loro mercato di riferimento. In particolare Instagram è stato centrale nelle strategie di marketing dei principali brand: ha aiutato a raccontare storia, tradizione e volto nuovo della tequila.

L’intera categoria è schizzata ad un +46% di vendite, tanto che alcune aziende hanno difficoltà a soddisfare la domanda. Gli utenti si sono mossi in massa, la fan-base della tequila si è molto ampliata, coinvolgendo fasce di popolazione tradizionalmente lontane dal distillato messicano. Da metà marzo la crescita del settore è stata inarrestabile: l’estate è stato il momento di maggior picco di consumo.

Il nuovo consumatore di tequila

L’identikit stesso del consumatore, rispetto ad un decennio fa, è cambiato e si è raffinato: ora la ricerca si fa più attenta, i brand sanno di doversi spiegare con cura, puntando sul contenuto e sul sapore premium. Non solo: in molti richiedono distillati conservati magari per tot anni in botti speciali o particolari. In qualche modo la crescita esponenziale del mercato dovrà disegnare nuove strategia, anche per ovviare ad una prossima penuria di materie prime.


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