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Napoli, nella sperimentazione contro il Covid-19, entra in gioco l’Arginina

Ancora una buona notizia dagli Ospedali napoletani nello sforzo costante di verificare, testare e sperimentare tutte le conoscenze sin’ora acquisite dalla medicina nel tentativo di debellare la pandemia da Sars CoV-2.

Al Cotugno di Napoli, i medici del reparto di terapia intensiva, guidati dal Prof. Giuseppe Fiorentino, starebbero testando già da mesi l’Arginina come coadiuvante nella lotta al Sars CoV-2.

L’ aminoacido, che è presente naturalmente nelle proteine, viene già impiegato nel trattamento di malattie cardiovascolari e altre sintomatologie, come pure spesso assunta anche dagli sportivi per favorire l’ossigenazione dei tessuti e il recupero dopo lo sforzo.


Dai test effettuati dall’unità di terapia subintensiva, l’uso di Arginina avrebbe fatto rilevare il suo apporto positivo, in aggiunta alla terapia standard attivata da protocollo nel trattamento dei pazienti affetti da Covid.

Una notizia incoraggiante e sicuramente degna di nota, considerato il momento delicato in cui ci stiamo ritrovando, nel quale nonostante lo sviluppo veloce di antidoti e la somministrazione degli stessi, il virus sembra non solo essersi moltiplicato nelle sue diverse varianti, ma aver ripreso a diffondersi con una velocità spaventosa.


Secondo quanto riportato dal Prof. Fiorentino, un supplemento giornaliero di due flaconcini dell’aminoacido, alla terapia standard, ha fatto registrare non solo un più rapido recupero della funzionalità respiratoria, ma anche una più rapida negativizzazione dei positivi.

Al via dunque una sperimentazione su larga scala a doppio cieco. Sui 300 pazienti ospedalizzati positivi al Covid, una metà verrà trattata con Arginina, l’altra metà con placebo al fine di valutare con maggiore attenzione e dati alla mano l’efficacia del trattamento.

“Oggi è opportuno utilizzare per i pazienti affetti da Covid-19 tutti i farmaci e le opzioni a disposizione in quanto al momento le autorità regolatorie internazionali non hanno ancora approvato alcuna terapia specifica – ha spiegato Fiorentino –  e nessuna ha ancora dato prova di una reale efficacia nella cura per una pronta ripresa respiratoria e una rapida negativizzazione”.



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