“Abbiamo di nuovo le corsie degli ospedali ingolfate e ci ritroviamo in zona arancione”. La preoccupazione del presidente De Luca traspare dalle sue parole allarmate per il lungo weekend che si protrarrà sino a martedì: “con San Valentino e Carnevale, i contagi potrebbero riesplodere”.

Per il governatore della Campania la situazione dei contagi è nuovamente vicina ad una fase critica. In Campania l’ultimo bollettino dell’Unità di Crisi ha segnalato l’innalzarsi del tasso di positività, ieri all’8,9 per cento, salendo di un punto percentuale rispetto alle ventiquattr’ore precedenti.


“Abbiamo di nuovo le corsie degli ospedali ingolfate, non ancora fortunatamente quelle delle terapie intensive, ma ci stiamo avviando ad una saturazione anche di quelle. Alla fine – ha rincarato De Luca – è successo ciò che ha voluto il governo e cioè: con le aperture delle attività commerciali e i colori delle zone si è avuto un rilassamento generale”.

Per ora dalla Regione nessuna ordinanza restrittiva, nonostante il prossimo periodo ad alto rischio contagio con la festa degli innamorati ed il Carnevale. Nessuna ordinanza almeno fino a lunedì quando è prevista la scadenza dell’ultimo Dpcm. Il presidente De Luca ha fatto capire che poi, a seconda delle ordinanze nazionali, deciderà di conseguenza, nel frattempo si è limitato a chiede al nuovo governo “misure di contenimento” più serie e concrete.

“Avremo un fine settimana che potrà rappresentare e che per me rappresenterà un punto di riesplosione del contagio. Se il governo non prenderà misure di contenimento noi tra 15-20 giorni assisteremo ad una esplosione di contagio”.


Domattina il nuovo Governo giurerà, poi si attenderanno le prime decisioni anche in merito alla crisi Covid, anche in merito a questi prossimi giorni, estremamente delicati. De Luca non esclude che in mancanza di direttive nazionali, almeno per il martedì di Carnevale ci potranno essere decisioni direttamente dalla Regione.

Poi Vincenzo De Luca si sofferma anche sulla scuola e sulle criticità e critiche che non mancano ancora oggi, dopo un anno di pandemia. “Nei giorni scorsi abbiamo registrato una crescita enorme del contagio nella popolazione scolastica”. Ha affermato il presidente riferendosi alla relazione e soprattutto i dati forniti nei giorni scorsi dall’Unità di Crisi.

“Ogni tanto – ha aggiunto – mi capita di leggere un comunicato dei cosiddetti ‘NO DAD’. Uno degli argomenti, anzi l’unico, che usano è: siccome siamo in zona gialla e le attività economiche sono aperte, non si capisce perché non debbano restare aperte anche le scuole.


Ribadiamo con molta semplicità che quando si decide di chiudere le scuole (in presenza), questo avviene perché non solo c’è una diffusione crescente del contagio, ma perché si cerca di prevenire l’esplosione del contagio. Aspettare prima che si contagino i nostri ragazzi e poi intervenire è semplice, ma è sbagliato: è stata la logica adottata finora dal governo.

Le scuole, come i cinema e i teatri, hanno purtroppo una caratteristica specifica di rischio (che non hanno ad esempio i supermercati), quella di tener tante persone chiuse per ore e ore in uno stesso locale. Questo è un problema oggettivo.

L’Unità di Crisi ha fornito tutti i dati sui contagi per responsabilizzare le amministrazioni comunali ed evitare la cattiva abitudine cresciuta in queste settimane di nascondersi dietro le ordinanze del Presidente della Regione.

Ognuno cominci ad assumersi le proprie responsabilità. Poi verificheremo nei prossimi giorni l’andamento dell’epidemia e prenderemo le misure necessarie. Nel frattempo cercheremo di far partire le vaccinazioni per il personale scolastico”.


Infine un passaggio che non poteva proprio essere dimenticato è quello relativo ai vaccini. Una situazione delicata, per il momento deficitaria.

“Dobbiamo registrare che vi è stata una grande illusione nelle forniture dei vaccini: 140mila vaccinati ad oggi, con questo ritmo noi rischiamo di vedere emergere le varianti del virus e di rendere in qualche caso del tutto inutile anche le vaccinazioni. Perché potremmo trovarci, se non ci muoviamo, in una situazione di diffusione di varianti che non vengono coperte davanti agli attuali vaccini, sarebbe una tragedia». Poi infine anche De Luca annuncia come aveva già fatto il suo collega veneto Luca Zaia, di cominciare a muoversi direttamente per reperire vaccini: “Potremmo muoverci in autonomia: ci stiamo muovendo per acquistare altri vaccini in altre parti del mondo, non ne parliamo fino a che non avremo cose concrete, definite per l’acquisto di altri vaccini direttamente come Regione Campania”.

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