Venerdì scorso, De Luca aveva già annunciato, tenendo conto della emergenza sanitaria campana, la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, a partire da lunedì 1 marzo sino a domenica 14.

Conseguenza diretta, la decisione da parte dei genitori “no-Dad” di scioperare, attraverso la disconnessione dalla Dad stessa, e il successivo ricorso al Tar: “La scuola ha chiuso, ma noi ci rifiutiamo di recludere, ancora una volta, i nostri figli dietro ad uno schermo che li spegne giorno dopo giorno, lasciandoli prede della distrazione, della demotivazione, dell’ansia, dell’apatia”. Così hanno dichiarato, aggiungendo poi: “Ci rifiutiamo di sacrificare il diritto all’istruzione sull’altare dell’interesse politico e di un uso strumentale dell’emergenza sanitaria”.


Il Tar, nella giornata di oggi, con i decreti 401 e 402, ha respinto quelle che erano le istanze di sospensione dell’ordinanza regionale presentate dal Codacons e da gruppi di genitori, ritenendo lecita la decisione del presidente della Giunta regionale.

De Luca, infatti, apprendendo i dati, sicuramente non trascurabili, di ogni singolo comune, aveva ritenuto necessaria un’ordinanza di questo tipo,legittimamente improntata al principio di cautela nel bilanciamento di due interessi di rango costituzionale, la salute e l’istruzione”.


Tra le altre motivazioni anche la campagna vaccinale del personale scolastico e la preoccupazione per la diffusione delle varianti del Covid19.

Già da domani 2 marzo gli insegnanti e i genitori pro Coordinamento Scuole Aperte Campania, avvieranno una serie di proteste, dal non far connettere i propri figli alle video lezioni ad una manifestazione in Piazza, in data 6 marzo, con punto di incontro presso la stazione di Toledo.

Chiara Capriglione



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