Situazione critica per il Covid Hospital della città, il “Mauro Scarlato”, da giorni ormai al collasso per mancanza di posti letto. “Sono tutti occupati. Complessivamente abbiamo 50 posti letto, purtroppo anche al pronto soccorso non esiste un posto libero”, afferma il sindaco Cristoforo Salvati.

Una situazione insostenibile, che vede fuori al presidio ospedaliero code di ambulanze cariche di malati, tutti in attesa di ricovero. Proprio martedì scorso una donna di Corbara è morta in una di queste ambulanze, dopo avervi trascorso una notte intera. Sulla situazione (e su questo caso in particolare) sono in corso accertamenti, volti a verificare che tutto sia avvenuto e stia avvenendo in maniera corretta.


E proprio nei giorni scorsi, a confermare la grave situazione sono stati i Carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore che al loro arrivo hanno trovato quattro mezzi di soccorso che attendevano tutte con pazienti all’interno. Una di esse, addirittura, stava aspettando che si liberasse un posto da circa 24 ore. Gli uomini dell’Arma, guidati dal tenente colonnello Rosario Di Gangi, hanno appurato che l’ospedale non riceveva per saturazione. Una condizione determinata del grave aumento di contagi che sta aggredendo il territorio dell’Agro nocerino sarnese: una percentuale altissima che sta mandando in tilt la rete ospedaliera salernitana.

Nel frattempo il sindaco, con l’ausilio della direzione sanitaria, sta lavorando affinché, una volta stabilizzati, i pazienti possano essere trasferiti nei posti letto Covid eventualmente disponibili in altri ospedali dell’Asl Salerno.


È chiaro, ormai, che la situazione è delle più critiche; eppure c’è chi in città è ancora scettico, negando ogni forma di evidenza. Di qui lo sfogo di un’infermiera: “Li contiamo come birilli, oggi al lavoro è stata una giornata particolarmente nera… di sacchi neri! Lo dico in modo così brutale perché sono stanca di sentire ancora che è ‘tutto montato’, che i numeri non sono reali e che le ambulanze fuori sono foto vecchie. Addirittura qualcuno parla di terrorismo psicologico! Scusateci se vi terrorizziamo! Voi fate l’aperitivo, che noi continuiamo a contare… Se non volete farlo per voi, fatelo per noi!”


Parole di rabbia, pronunciate da chi il dramma lo sta vivendo in prima persona, ma che vede intorno a sé tanta noncuranza, la stessa che secondo il sindaco ha portato la città in questo stato. “Tutte le misure preventive adoperate, ad oggi, con grande impegno, da parte del dipartimento di prevenzione, purtroppo non hanno dato un risultato valido. Il futuro è la vaccinazione di massa”, afferma il primo cittadino, augurandosi che entro l’estate si riesca a risolvere questo dramma che già da tempo ci affligge. Intanto i morti aumentano, e la soluzione sembra ancora lontana.

Giuseppe Secondulfo



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