Fondamentale vittoria del Napoli al Maradona contro il Bologna. Gli azzurri si impongono per 3-1 e restano agganciati al treno Champions. Ieri erano infatti arrivati i successi di Juventus e Roma, che restano rispettivamente cinque e tre punti davanti, in attesa dell’Atalanta, al momento a più due.
A decidere il match sono stati Insigne e Osimhen. Il capitano ha messo a segno una doppietta, arrivando a 103 marcature totali in maglia azzurra, agganciando Vojak al sesto posto assoluto dei goleador partenopei, e 79 in Serie A, superando Cavani e Sallustro nei gol in campionato. Insigne raggiunge quota 13 in questa stagione e si conferma ancora una volta il vero trascinatore della squadra, quello che quando decide di salire in cattedra fa girare molto bene anche gli altri.
Nota lieta anche da Osimhen, andato a rete dopo quattro mesi di digiuno. Il nigeriano ha messo in mostra il motivo per cui è di vitale importanza nelle economie di gioco del Napoli: nel gol di stasera c’è tutto Osimhen, con il buttarsi nello spazio lasciato libero dal Bologna, il grande strappo palla al piede senza che il difensore potesse fare nulla per fermarlo e la cattiveria nello scaraventare il pallone in fondo al sacco. In un altro paio di occasioni si è fatto notare per le sue accelerazioni e se tornasse l’Osimhen che abbiamo ammirato prima dell’infortunio di novembre la musica per il Napoli cambierebbe e di tanto.
Decisiva anche la prova di Zielinski. Il polacco continua ad alternare prestazioni ottime e sottotono, stasera era nella partita sì. L’illuminante tacco per il primo gol di Insigne e il lancio per la corsa di Osimhen sul 2-0 valgono da soli il gettone per lui. Positivo Di Lorenzo, che spinge e copre con quantità e qualità, tornando sui suoi livelli rispetto al resto della stagione che sta lasciando un po’ a desiderare. Bene Ospina, attento sulle due/tre conclusioni pericolose del Bologna ma che non può niente sulla rete di Soriano.
Ed è qui che c’è la nota stonata di quest’incontro: l’ennesimo errore di impostazione e di costruzione dal basso del Napoli. L’infortunio di Demme che si fa soffiare la palla nella sua area di rigore da Palacio è soltanto l’ultimo di una lunga fila di gol che la squadra di Gattuso si è fatta da sola. Non è possibile vanificare una gara giocata in generale in maniera positiva con questi svarioni marchiani.
Da sottolineare purtroppo l’ennesimo stop per Ghoulam. Il terzino stava mettendo sul campo un’altra buona prestazione quando si è dovuto fermare per un dolore al ginocchio destro, non quello martoriato dallo storico doppio intervento chirurgico. Domani per Ghoulam ci saranno gli accertamenti a Villa Stuart e si saprà l’entità dell’infortunio.
Ora per il Napoli per la prima volta dopo mesi c’è la possibilità di allenarsi per una settimana intera senza partite infrasettimanali. Ma all’orizzonte si vede un trittico di trasferte niente male racchiuse in sette giorni. Domenica prossima gli azzurri sono attesi a San Siro dal
Milan, per poi volare a Torino per il recupero contro la Juventus e concludere il tour a Roma con il giallorossi.
Salvatore Emmanuele Palumbo