Risale al giorno 10 marzo la protesta partita dalle associazioni di categoria Sic (Servizi Infanzia Campania), Confapi Scuole Paritarie Campania e dell’associazione Scuole Aperte Campania che hanno denunciato in un comunicato stampa una contraddizione riscontrata in una norma contenuta nel dpcm del 2 marzo che ha portato alla chiusura delle scuole private per l’infanzia in Campania.
Le ludoteche non risultano nell’elenco delle attività a rischio presente nel dpcm del 2 marzo per cui nella Regione Campania in zona rossa è stata predisposta la chiusura totale delle scuole di ogni ordine e grado, compresi i nidi e gli asili statali e paritari, che fino a quella data avevano svolto normalmente l’attività didattica, ma non delle ludoteche.
Inoltre, come si evince dal comunicato di protesta, è stata negata agli asili e i nidi paritari, che si rivolgono ad un’utenza che va dai 0 ai 6 anni, la possibilità di poter attivare all’interno delle proprie strutture centri ludico-ricreativi.
Il Governatore Vincenzo De Luca ha accolto la denuncia delle categorie delle scuole paritarie per i bambini dai 0 ai 6 anni e vista la delicata situazione epidemiologica in cui versa la Campania, già in zona rossa, ha predisposto nuovi divieti e chiusure nella ordinanza pubblicata il giorno 10 marzo. Il nuovo provvedimento siglato De Luca che entrerà in vigore a partire da oggi 11 marzo e fino al 21 marzo, ha stabilito che vanno chiusi i parchi urbani, le ville comunali, i giardini pubblici, le piazze e i lungomari, saranno sospese altresì le attività delle ludoteche oltre allo stop per i mercati e le fiere.
Cinzia Porcaro