Porta in una piccola frazione del comune di Sant’Agapito la traiettoria del bolide che lunedì 15 marzo ha attraversato i cieli dell’Italia centro meridionale, notata soprattutto in Campania e Lazio. L’area della possibile caduta è stata circoscritta dai ricercatori della Rete Prisma dell’INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica. La scia luminosa era stata ripresa la sera di lunedì 15 dalle telecamere proprio di Rete Prisma, prima rete per la sorveglianza sistematica di meteore e atmosfera. Dopo diversi accertamenti, gli esperti del progetto hanno appurato che si tratta di una meteorite di circa 8 centrimetri, per una massa di un chilogrammo. Un piccolo corpo celeste che a contatto con l’atmosfera, si riscalda al punto da emettere una luce molto intensa.

Gli eventuali frammenti più piccoli, di dimensioni fra i 2 e i 4 cm, sarebbero caduti “alcuni km più a sud in una zona impervia e boscosa, quindi molto difficili da recuperare”.

A seguito dell’annuncio ufficiale è iniziata la cosiddetta “Caccia al sasso spaziale”. Lo stesso Giuseppe Di Pilla, sindaco della cittadina di Sant’Agapito ha riferito: “Ho avvisato subito i cittadini, a Temennotte vivono circa 250 persone. Potrebbero imbattersi nel bolide. Ho spiegato come potrebbe essere fatto e cosa fare in caso di rinvenimento. Dalle coordinate che mi sono state fornite dalla Rete Prisma, la caduta sarebbe avvenuta verso il fiume e l’area dello svincolo per Sant’ Agapito sulla Statale 85. La prossima settimana, insieme agli scienziati di Prisma inizieranno le ricerche. Parteciperà il Cai regionale. Forse coinvolgeremo altre associazioni, ma sempre badando alla sicurezza, non dobbiamo dimenticare le misure per il contenimento del Covid. Andrò anche io”.

Eventi di questa portata hanno ovviamente una certa rilevanza, e non solo dal punto di vista scientifico: “Per il nostro territorio sarebbe manna dal cielo, pure in termini di turismo. Il comune è a cinque chilometri da Isernia, dove c’è uno splendido museo paleolitico, sarebbe straordinario poterlo esporre”, prosegue il sindaco.

D’obbligo sono le raccomandazioni date ai cittadini, infatti, chiunque dovesse imbattersi in un ‘sasso sospetto ’ nella zona, dovrà fotografare il reperto, mappare il punto, non toccare assolutamente con le mani il ‘sasso’, ma raccoglierlo con un foglio di carta e chiuderlo in un vaso pulito di vetro e, infine, contattare l’INAF.

Chiara Capriglione

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