L’ultima seduta di Consiglio ha infiammato lo scontro politico in Città fornendo numerosi e interessanti spunti di cronaca. D’altronde gli argomenti fissati all’ordine del giorno, abbastanza “caldi”, già preannunciavano un clima tumultuoso. A tenere principalmente banco nell’agenda politica cittadina è stata, senza dubbio, l’approvazione del riequilibrio pluriennale di bilancio, su cui i partiti già da settimane avevano focalizzato la loro attenzione. Ma anche la tanto attesa approvazione dell’Osservatorio sulla legalità, argomento che avrebbe già dovuto essere stato affrontato nella precedente seduta di Consiglio, ma poi ritirato su proposta del Sindaco a causa dell’assenza del promotore dell’iniziativa, ha fatto molto discutere. E poi, tra i vari argomenti, anche quello sull’istituzione della figura del garante comunale dei disabili. Ma procediamo, come al solito, con ordine.
Prima di partire coi lavori d’aula è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime del Covid-19 ad un anno dalle agghiaccianti immagini dei cortei funebri nel bergamasco.
Le prime schermaglie tra le forze di maggioranza e quelle di minoranza si sono registrate sull’osservatorio permanente sulla legalità e la sicurezza, la lotta alla criminalità organizzata, al racket e la promozione della legalità. Una iniziativa di cui il Consigliere di minoranza Piero Sabbarese si è fatto fin dal principio promotore per la diffusione della cultura della legalità e il contrasto alle mafie di cui la Città all’ombra del Vesuvio è storicamente attanagliata.
Parliamo di un organismo composto da tre componenti di cui, due di essi, scelti dai banchi della maggioranza, e uno, di espressione della minoranza. Tuttavia, a dispetto dei pronostici, il risultato uscito dal segreto delle urne ha scompaginato le forze di opposizione. Se per la maggioranza sono stati scelti in maniera compatta i Consiglieri Michele Simeone (il Popolo ercolanese) e Loredana Scarcella (Partito Democratico appaiati con 8 voti ciascuno, a sorpresa, sul fronte opposto la più votata è risultata la Consigliera Emilia Dorio, del partito ambientalista “Greta” con 5 voti. A seguire, con 3 voti, il Consigliere di minoranza Piero Sabbarese (Azione) lo stesso grazie a cui è nata e si è sviluppata l’iniziativa dell’Osservatorio permanente.
A nulla è valso il gesto, a seguito dell’esito elettorale, da parte della Consigliera Dorio di fare un passo indietro cedendo il suo posto al Consigliere di Azione, come segno di riconoscimento al suo spirito di iniziativa. Con la rinuncia espressa in aula dalla Consigliera Dorio il Presidente, è stato costretto a dover indire una nuova votazione per la designazione del solo componente in quota minoranza. Anche la seconda votazione ha riservato un colpo di scena con un plebiscito di voti alla Consigliera di minoranza Colomba Formisano seguita sempre dal Consigliere Sabbarese con 3 voti.
E anche stavolta entrambi hanno rinunciato all’incarico sancendo di fatto la sola designazione dei due componenti in quota maggioranza. Ne sono scaturite successive polemiche culminate con l’invito da parte del Sindaco a sotterrare l’ascia da guerra e l’appello rivolto ai componenti dell’opposizione ad accettare il risultato uscito dalle urne. Un invito non raccolto dai banchi della minoranza e una partita tutta da riaprire in occasione di una prossima seduta a causa di un organismo “monco” che si trova ad aver eletto due componenti su tre. Non sono mancati a freddo gli inevitabili strascichi sulla vicenda, con dichiarazioni pubbliche al vetriolo da entrambe le parti.
Ad animi già surriscaldati si è passati poi alla discussione sul riequilibrio pluriennale di bilancio. L’aula è stata chiamata ad approvare un documento di importanza strategica redatto con l’obiettivo di ripianare il disavanzo di bilancio spalmato su un arco temporale di venti anni. Un piano basato essenzialmente sulla razionalizzazione della spesa e la riorganizzazione della macchina amministrativa. In soldoni, si è trattato di coprire un buco pari a circa 38 milioni di Euro, di cui una gran parte derivante dal disavanzo citato in precedenza, e l’altra, in misura minore, dalla massa debitoria derivanti dai debiti fuori bilancio accumulati nel corso degli anni.
Diversi gli emendamenti presentati dalla minoranza per ridurre i costi a fronte del disavanzo, sebbene essi abbiano ricevuto dei pareri sfavorevoli da parte del Collegio dei Revisori dei Conti. Il primo ha riguardato la proposta di riduzione dei costi per l’accoglienza dei cani randagi in strutture convenzionate con la riduzione graduale del numero degli animali alloggiati grazie ad incentivi alle adozioni. Il secondo si è occupato dell’area parcheggio Vesuvio con forme più efficienti della gestione. Il terzo invece si è basato sul trasferimento degli uffici tecnici nella scuola di Via Case Vecchie per ridurre i disagi alla popolazione. Tutti bocciati dalla maggioranza la quale si è fatta scudo dietro il parere negativo espresso su di essi da parte dei Revisori dei conti. Sull’approvazione del piano si sono registrati numerosi interventi dalla maggioranza, naturalmente favorevoli. Un particolare accento è stato posto al fenomeno endemico dell’evasione fiscale presente in Città su cui focalizzare i propri sforzi per ridurne l’impatto sulle casse dell’Ente.
D’altronde ricevuta la bollinatura ufficiale da parte degli uffici competenti con i pareri favorevoli sia della ragioneria comunale che del Collegio dei Revisori la strada era già stata spianata per arrivare all’approvazione finale del documento. E così è stato. Riequilibrio approvato coi voti delle “sole” forze di maggioranza che in aula, è opportuno ricordarlo, è rappresentata da ben 21 Consiglieri su un totale di 24. Sospiro di sollievo. Il primo vero scoglio, del Buonajuto-bis, è stato superato senza particolari problemi.
Liquidato l’argomento principale si è passati alla approvazione del regolamento per l’Istituzione del garante per le persone diversamente abili. Il regolamento è stato approvato all’unanimità dei presenti assieme ad un emendamento proposto dalla Consigliera di minoranza Dorio. Approvato anche il restante ed ultimo punto per l’istituzione di un canone unico patrimoniale di concessione per l’occupazione di aree e spazi appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile.
Danilo Roberto Cascone