Continua l’opera di bonifica, disposta dalla Prefettura di Napoli per ripristinare il rispetto della legalità con la rimozione di alcuni simboli, murales, altarini e manufatti abusivi, dedicati a persone o fatti riconducibili alla criminalità organizzata.

A Ponticelli, dopo la rimozione del murale a Vincenzo Di Napoli, è stato rimosso un murales dedicato a Emanuele Errico detto “Pisellino”, mentre a Napoli è stato rimosso un altarino dedicato a Vincenzo Masiello, entrambi vittime di agguati di camorra.


Il 26 aprile del 2018 in via Chiaro di Luna al rione Conocal, Emanuele Errico legato al clan dei “Fraulella” e dei “D’Amico” a 19 anni fu vittima di un agguato, mentre si trovava in strada invece che agli arresti domiciliari.

Attirato nella trappola, “Pisellino” fu ucciso da persone che conosceva bene perché, violando la restrizione degli arresti domiciliari, era uscito di casa, fidandosi proprio di quelle persone.

Il movente dell’agguato e dell’omicidio fu una lite per la spartizione di un bottino di una rapina. Intanto il giorno prima di morire Emanuele Errico aveva incendiato due scooter appartenenti a due affiliati ad un clan.


Vincenzo Masiello fu ucciso 21 Settembre 2012 nei pressi della propria abitazione a Napoli ai Quartieri Spagnoli, in Vico Lungo Teatro Nuovo. Anche il suo fu un agguato di camorra, sul suo corpo i killer scaricarono un intero caricatore.

Ora i murales abusivi dedicati a queste due vittime di attentati di camorra, non ci sono più. A provvedere alla rimozione l’Amministrazione comunale di Napoli, con una doppia operazione interforze nel cuore storico e nella periferia Est di Napoli.


“Un impegno preso nel Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica con il Prefetto di Napoli, i vertici territoriali delle Forze dell’Ordine, la Procura della Repubblica e la Procura Generale, che stiamo mantenendo con un lavoro settimanale programmato su tutto il territorio cittadino”. Ha dichiarato l’Assessore ai Giovani e alla Sicurezza Urbana Alessandra Clemente che ha aggiunto: “Non ci fermiamo. Cancellare il racconto di fatti criminali che viene imposto ai cittadini, tra l’altro con opere abusive che deturpano i nostri quartieri, è una responsabilità che abbiamo e che intendiamo portare a termine in breve tempo”.

Ivan Celiberti



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