Il randagismo è un problema serio che occupa da sempre le comunità locali. Le Amministrazioni, chiamate a gestire il fenomeno, negli anni hanno adottato strategie per ridurne l’impatto sui territori, talvolta con scarso successo. In particolare la normativa di riferimento attribuisce ai primi cittadini poteri e funzioni in ordine al benessere degli animali che stazionano sul proprio territorio comunale.

Tuttavia l’assenza di strutture attrezzate, di proprietà comunale, adibite a custodire e ospitare i cani randagi ha indotto i Sindaci, soprattutto in quei territori estremamente urbanizzati come quelli alle falde del Vesuvio, a ricorrere ad affidamenti esterni scaricando i costi del servizio sulla cittadinanza. Non è insolito, quindi, imbattersi in procedure d’appalto bandite dagli Enti locali per l’individuazione di canili che rispondano a determinati requisiti di legge.


A Ercolano la situazione non è tanto diversa rispetto ad altrove. Recentemente la questione è stata sollevata dai banchi della minoranza, e in particolare dal Consigliere Piero Sabbarese di Azione. Come vi abbiamo già raccontato nella cronaca dell’ultima seduta di Consiglio comunale, invero abbastanza infuocata, nel corso della discussione sull’approvazione del piano di riequilibrio sono stati presentati dall’opposizione diversi emendamenti. Emendamenti che, ricordiamo, non hanno ottenuto il parere favorevole da parte del Collegio dei Revisori dei Conti. Elemento, quest’ultimo, su cui le forze di maggioranza si sono fatte scudo respingendone l’approvazione delle proposte pervenute in aula.

Tra queste proposte, quella di incentivare le adozioni dei cani, ospitati presso il canile convenzionato, ha suscitato comunque l’interesse generale. Anche ad un cittadino meno attento appaiono indubbi i benefici che una iniziativa del genere comporterebbe. In primis, garantendo una qualità della vita migliore agli amici a quattro zampe, i quali verrebbero sottratti ad una condizione di confinamento forzato per quanto costantemente accuditi, e in seconda battuta, riducendo l’impatto sulle casse comunali generato dal mantenimento quotidiano degli animali presso le strutture.


Per comprendere più facilmente la questione partiamo, prendendo spunto da alcune osservazioni mosse dal Consigliere Sabbarese, in merito ad alcuni dati economici, ovvero impegni di spesa per capire quanto sia oneroso per l’Ente comunale il tema del randagismo.

“Per l’anno 2018 – spiega Sabbarese sui Social – l’impegno di spesa registrato è stato di Euro 32.1184, per l’anno 2019 l’impegno di spesa ammonta a Euro 411.776 e per il 2020 l’impegno di Euro 249.757. Al 31 Dicembre 2020 avevamo 172 cani in canile. Ogni cane ci costa al giorno euro 2,65 centesimi, pari a 968 euro ogni anno. Tenuto conto del costo annuale di ogni cane a fronte di 172 cani totali in canile, il comune spende circa 170 mila euro ogni anno che in 5 anni valgono la somma di 831 mila euro.”

Dati, cifre e costi che fanno indubbiamente riflettere, in special modo se si considera che l’assise comunale è stata chiamata dalla Corte dei Conti a ripianare un buco di oltre 40 milioni di Euro spalmato sui cittadini per i prossimi 20 anni.


“È ovvio che il vero tema è politico – osserva sul tema il Consigliere di Azione – Bisogna mettere in campo una azione chirurgica, condivisa e strutturale rispetto al territorio. Combattere il randagismo significa: monitorare i terreni dove insistono box non autorizzati, limitare le nidiate familiari, monitorare gli abbandoni sul territorio attraverso associazioni di volontari in modo che il numero dei cani nel canile non cresca, e infine avviare una campagna di sensibilizzazione mediante intermediazione di associazioni che si occupino di adozioni per diminuire il numero degli amici a quattro zampe in canile.”

C’è da giurare che la discussione in Città non si chiuderà qui visto che Sabbarese e il suo gruppo politico hanno annunciato prossime azioni da promuovere sulla tematica. La stessa su cui il Sindaco e i vertici del Palazzo municipale, alle prese ancora con l’emergenza pandemica, saranno chiamati ad avviare una riflessione e a fornire risposte alle istanze presentate.

Danilo Roberto Cascone 



Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteOttaviano, apre il centro vaccinale. Capasso: “Risultato frutto del nostro impegno”
SuccessivoTorre Annunziata, 17 anni fa l’omicidio di Matilde Sorrentino: il ricordo dell’assessore alla Legalità
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.