“Sono felice di essere tornato a casa e di poter finalmente riabbracciare i miei familiari e la città di Pompei. Durante i giorni del mio ricovero questa città non ha mai smesso di offrirmi forza e conforto”.
“Sono grato ad ognuno di voi e spero di poter ricambiare tanto affetto tornando, presto, a lavorare per il benessere di una comunità che merita tanto. Non posso non ringraziare i medici e il personale dell’ospedale Cotugno per la passione e la competenza messa in campo. Siamo, ormai, tutti abituati ad apprezzare e ringraziare medici e infermieri per l’instancabile lavoro che svolgono da un anno a questa parte senza sosta, eppure, constatare da vicino i sacrifici, l’umanità e la dedizione con cui operano supera ogni possibile immaginazione. Nonostante siano stanchi e stremati da turni massacranti, sono guidati da un’energia senza limiti: l’empatia. Riusciremo a superare questo momento e a battere questa temibile pandemia e lo faremo soprattutto grazie al loro prezioso e silenzioso lavoro”.
“Dobbiamo tutti essere orgogliosi di loro e noi pompeiani più di altri perché a guidare l’Unità Operativa Complessa del Cotugno c’è una nostra concittadina: la dottoressa Carolina Rescigno a cui va la mia più sincera gratitudine. Grazie a lei e al suo validissimo staff. Voglio ringraziare di cuore, sua Eccellenza Monsignor Tommaso Caputo che mi ha costantemente fatto sentire il proprio affetto. I miei ringraziamenti anche ai vari esponenti delle Forze dell’Ordine, nonché ai sindaci e ai diversi esponenti istituzionali che mi sono stati vicini in questo momento critico”.
“Ai mei concittadini lascio un augurio di buona Pasqua e una raccomandazione: continuate a non abbassare la guardia, rispettate le distanze e le indicazioni per il contenimento e la prevenzione del contagio. Presto ci lasceremo tutto alle spalle, ma nel frattempo bisogna continuare a stringere i denti e a non sottovalutare neanche per un attimo questo terribile virus. Oggi abbiamo un arma in più: i vaccini. Tornando a casa sono passato per il centro vaccinale allestito in piazza Falcone e Borsellino e mi sono inorgoglito: per ciò che con caparbietà e competenza siamo riusciti a mettere in piedi e per il segnale di rinascita e speranza che rappresenta non solo per i pompeiani, ma per tutti i cittadini dell’hinterland vesuviano”.