L’ex Consigliere comunale del Comune di Ercolano Rory Oliviero è stato posto in arresto dagli uomini della Guardia di Finanza di Vallo della Lucania. L’arresto è avvenuto in un albergo di una località del Cilento nella mattinata di oggi. Nel corso delle perquisizioni operate dalle Fiamme Gialle è stata rinvenuta una pistola, risultata illegalmente detenuta, assegni e svariate migliaia di Euro in contanti. Pare che il mandato d’arresto spiccato dalla Procura a carico del politico campano sia legato ad un filone d’inchiesta sugli interramenti di rifiuti nel Cilento.


Chi è Oliviero? Mario Rhemy Oliviero, detto Rory, classe 1974, è un avvocato penalista iscritto all’Ordine degli avvocati di Napoli dal 2004. Nel 2010 venne eletto in maggioranza, con ben 563, voti fra le fila della coalizione a sostegno dell’ex sindaco Vincenzo Strazzullo. Da sempre proveniente dall’area centrista (UDC) Oliviero ottenne poi dall’Assise comunale l’incarico di Presidente, carica che ha mantenuto fino al 2015 con la scadenza naturale del mandato elettorale. Alle elezioni successive, quelle che videro per la prima volta un Ciro Buonajuto trionfante, Oliviero venne rieletto come Consigliere, stavolta in minoranza. Il suo risultato elettorale fu tuttavia del tutto lusinghiero attestandosi come l’uomo più votato della coalizione capeggiata dall’allora candidato a sindaco Antonio Liberti. Un bottino di voti – dicevamo – che, cinque anni dopo dalla sua prima elezione, andò a raddoppiarsi con la cifra ragguardevole di 1169 voti nella sua civica “area popolare”.

Neppure le inchieste giudiziarie, da cui è stato travolto a più ondate, a partire da quella del 2015 relativa agli appalti truccati in quel di Ercolano, hanno scalfito il suo consenso accresciutosi negli anni. Poi, l’anno successivo, venne il momento della inchiesta giornalistica della trasmissione televisiva “Striscia la Notizia” che vide Oliviero come protagonista in una presunta compravendita di posti di lavoro presso il nascente polo ospedaliero dell’Ospedale del Mare. Ma il colpo fatale, che venne inferto all’uomo politico, fu nel 2017 con lo scoppio della inchiesta giornalistica “Bloody Money” curata dalla testata FanPage. Nei video filmati “rubati” con una telecamera nascosta lo si vedrà trattare con l’ex boss Nunzio Perrella per lo smaltimento di fanghi provenienti da impianti di depurazione. Dopo diversi mesi dall’inchiesta deflagrata sul web deciderà, nel marzo 2018, di autosospendersi dalla carica elettiva fino alle dimissioni irrevocabili da Consigliere.



Un epilogo non del tutto glorioso per uno, come Oliviero, che proviene da una lunga tradizione d’impegno ben radicata in famiglia. Parliamo difatti del nipote dell’ex generale Gennaro Niglio, medaglia d’oro al valore distintosi nella lotta alla criminalità organizzata e figlio dell’ex sindaco appartenuto alla DC, Andrea Oliviero.

Oggi, per Rory Oliviero, il processo per direttissima e la convalida dell’arresto.

Danilo Roberto Cascone



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